Ci sono una neonata, due adolescenti e una ragazza minorenne, tra le oltre 20 vittime dell’ennesimo naufragio avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì al largo di Lampedusa. Ancora imprecisato il numero dei migranti che hanno perso la vita, tra 12 e 17 le persone che risultano ancora disperse, mentre sono 61 i superstiti che dopo lo sbarco al molo Favarolo, sono stati accompagnati al poliambulatorio dell’isola per accertamenti medici.
La Cri: “Provati e choccati”
“Sono provati dal viaggio e da quanto accaduto”, ma “in condizioni discrete”, ha spiegato la vice direttrice dell’hotspot di Lampedusa gestito dalla Croce rossa italiana, Cristina Palma. “Tutta la nostra equipe multidisciplinare li ha già presi incarico e si sta occupando di loro e dei loro bisogni”, ha aggiunto.
Secondo le prime ricostruzioni, il primo avvistamento del barchino rovesciato in acque internazionali, a circa 14 miglia nautiche da Lampedusa (Sar italia), sarebbe avvenuto poco dopo le 11 di ieri mattina ad opera del velivolo Gdf Volpe. A seguito dell’avvistamento, la Guardia Costiera sarebbe subito intervenuta per soccorrere i naufraghi, fanno sapere fonti qualificate all’Adnkronos. Nell’area di Lampedusa a quell’ora risultavano presenti assetti italiani oltre a navi di Ong. In particolare, Astral (Gran Bretagna) si trovava a 13 miglia dal luogo del naufragio.
Secondo quanto ricostruito attraverso le prime dichiarazioni dei migranti, i due barchini erano partiti da Tripoli tra le 2 e le 4 della notte di mercoledì. Una ha iniziato a imbarcare acqua e i migranti si sono trasferiti quindi sull’altra imbarcazione, che successivamente si è capovolta a causa del moto ondoso.
Meloni: “Rinnoviamo l’impegno a combattere i trafficanti”
Se le cifre fossero confermate, sarebbe il più grave naufragio avvenuto nei pressi di Lampedusa da diversi anni. Una strage che però non cambia le intenzioni del governo. Come dimostra la dichiarazione di Giorgia Meloni: “Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l’impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell’unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori”.
Piantedosi difende il sistema dei soccorsi
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, invece ha commentato così la vicenda su X: “L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno. La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private. È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima”.
Bevilacqua: “Con quel barchino cola a picco anche il governo”
“Quelli che oggi governano, quelli del blocco navale, quelli della ricerca dei trafficanti di vite su tutto il globo terraqueo, quelli del miliardo di denaro pubblico sperperato per il centro in Albania, quelli lì, se oggi fossero all’opposizione, li vedreste in tutti i Tg e su tutti i giornali a urlare al ministro degli Interni e al presidente del Consiglio di dimettersi”, la risposta della senatrice siciliana M5S Dolores Bevilacqua.
“Ma oggi governo loro, quindi…”, aggiunge la pentastellata, “Le stragi non si fermano e nemmeno gli sbarchi – 6/7 mila la media mensile da primavera – mentre il Paese rimane sotto ricatto da parte dei signori libici del traffico di esseri umani come ampiamente dimostrato dal caso Almasri”. “Un fallimento vergognoso di questo governo anche sul suo storico cavallo di battaglia elettorale”, conclude Bevilacqua.