L’Antitrust contro il maxi-affidamento senza gara a Trenord

Per l'Autorità garante il Contratto di Servizio dato da Regione a Trenord da 5,3 miliardi è un vulnus alla concorrenza.

L’Antitrust contro il maxi-affidamento senza gara a Trenord

Presenta massicci profili di illegittima la delibera della giunta regionale del 27 novembre 2023, con la quale Regione Lombardia ha affidato direttamente, cioè senza gara, a Trenord la gestione dei servizi ferroviari regionali per il decennio 2023-2033, per un valore di oltre 5,3 miliardi di euro (536 milioni di euro annui per 10 anni). A dirlo è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm).

L’autorità, dopo aver premesso che “fino al 24 dicembre 2023, la norma ammetteva la possibilità per gli enti competenti di affidare direttamente il servizio pubblico di trasporto ferroviario, in assenza di una norma nazionale volta a vietare il ricorso a tale modalità di affidamento, la deliberazione della Giunta della Regione Lombardia n. XII/ 1442 del 27 novembre 2023 deve ritenersi compatibile con il quadro normativo di riferimento”, spiega però che “in una prospettiva concorrenziale, l’Autorità non può che esprimere perplessità in relazione all’affidamento decennale senza alcuna procedura ad evidenza pubblica del servizio ferroviario, effettuato a ridosso della scadenza del periodo transitorio previsto dal Regolamento (CE) n. 1370/2007”. “Tale scelta, infatti,”, aggiunge l’Agcm, “non appare opportuna e in linea con i principi generali posti a tutela della concorrenza, determinando una situazione in cui nella Regione Lombardia il trasporto ferroviario regionale continuerà ad essere gestito dal monopolista storico per altri dieci anni con la conseguenza di rinviare ulteriormente e ben oltre la fine del periodo transitorio l’espletamento delle gare per l’affidamento del servizio”.

Sicuramente anticoncorrenziali i servizi di autobus

Dopo aver ricordato che “anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sono presenti specifiche misure volte a incentivare maggiormente le regioni a organizzare gare per i contratti regionali di servizio pubblico”, l’Autorità svolge delle considerazioni in merito ai profili anticoncorrenziali, individuando il vulnus nel mancato rispetto della normativa riguardo i servizi automobilistici che sostituiscono o integrano la modalità ferroviaria in modo continuativo. Per questi ultimi, infatti, la norma impone l’affidamento tramite gara pubblica.

Il 27 marzo 2024, Regione Lombardia ha risposto al parere dell’Agcm, inviando la delibera n. XII/2100 del 25 marzo 2024 con la quale ha stabilito l’affidamento mediante procedura a evidenza pubblica dei servizi automobilistici integrativi del servizio ferroviario a carattere continuativo, da bandirsi entro il 30 giugno 2025, con previsione di aggiudicazione entro il primo semestre del 2026, avvio dei servizi dal 10 gennaio 2027. Con comodo, insomma.

No dei sindacati al passaggio dell’1% di Trenord a Regione

Su Trenord da registrare poi la presa di posizione dei sindacati dei trasporti in merito alla possibilità che la maggioranza azionaria, come richiesto dal presidente Fontana, passi a Regione Lombardia tramite FNM. Durante il G7, infatti, Fontana aveva chiesto al ministro Matteo Salvini di poter avere l’1% delle azioni da Fs, così da controllare il 51% della società. E poterne disporre liberamente. “La maggioranza azionaria di Trenord deve restare nell’ambito del gruppo Fs quale garanzia di maggior tutela e continuità del diritto alla mobilità dei cittadini italiani”, affermano Filt-Cgil della Lombardia, Uilt-Uil regionale, l’Ugl Ferrovieri, Slm-Fast, Faisa-Cisal e l’Orsa Ferrovie. “Mentre la politica mondiale ed europea prende la strada di sempre maggiori sinergie fra paesi su modelli di mobilità condivisi – spiegano i sindacati – la Regione Lombardia sembra volersi chiudere all’interno dei propri confini, ipotizzando addirittura un ‘polo regionale’ del trasporto pubblico locale in sinergia con Atm”. “Ben vengano le sinergie fra aziende del settore trasporti – proseguono – ma ipotizzare che la governance possa essere circoscritta ai confini di una sola regione stride con l’evoluzione che l’intermodalità dei trasporti sta vivendo”.