L’Aquila, che flop l’aeroporto. Voli sospesi dopo solo tre settimane dal primo decollo. Non ci sono passeggeri

di Antonello Di Lella

Il flop era in parte annunciato. Ali tarpate, almeno per ora, all’aeroporto dell’Aquila: dopo solo tre settimane dal primo decollo, direzione Milano Malpensa, il traffico è stato sospeso a causa della mancanza di passeggeri. “Tale motivazione scaturisce dal fatto che la valutazione degli orari e delle frequenze non risponde alle richieste del mercato”, scrive la società dell’aeroporto in uno scarno comunicato. “Nei prossimi giorni sono in programma nuovi incontri per valutare soluzioni alternative compatibili con il network di Twinjet dallo scalo di Malpensa”. Il compito si prospetta piuttosto arduo. Lo scalo aquilano dovrà fare i conti con i numeri e anche con la vicinanza degli aeroporti di Roma e Pescara. Se poi guardiamo ai passeggeri di queste prime settimane occorrerà un vero e proprio miracolo. Basti pensare che per il volo inaugurale, il 26 maggio scorso, sono stati staccati soltanto due biglietti. Di cui uno, regolarmente pagato, da Giuseppe Musarella, il presidente della Xpress, la società che gestisce l’aeroporto. Altri giorni è andata anche peggio. Deluso Musarella per le prime settimane, ma già al lavoro per provare a salvare il progetto. Con numeri così la compagnia francese Twinjet non ha impiegato più di tanto a sospendere i voli. Da quello che siamo riusciti ad apprendere sarebbero stati sette in tutto i biglietti venduti dal 26 maggio a oggi.

Poco traffico e biglietti costosi
Aerei da 20 posti quelli della Twinjet, unica compagnia attiva nello scalo finora, e che aveva in programma tre voli settimanali (lunedì, mercoledì e giovedì) per collegare il capoluogo d’Abruzzo con la Lombardia e viceversa. E costi non certo stracciati. Per invogliare i viaggiatori nei giorni scorsi era stata annunciata anche la vendita di biglietti al costo ridotto di 99 euro. A prezzo pieno il tagliando costava oltre i 150 euro, per un viaggio di sola andata. Non certo un’offerta allettante in tempi di crisi e con l’altro aeroporto abruzzese, quello di Pescara, in grado di offrire anche voli low cost. “Vorrei che il territorio rispondesse di più”, affermò Musarella. Risposta che non c’è stata e che ha spento anche l’entusiasmo del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che a sostegno della bontà del progetto, nei mesi scorsi, ha speso tante energie definendo “gufi” tutti quelli che sollevavano possibili criticità. Nell’immaginario del sindaco lo scalo avrebbe potutto attrare “tanti imprenditori”. L’esordio non è andato proprio così e ciò che conta, per tirare le prime somme, è la risposta dei passeggeri. Che non c’è stata. Troppo bassa, irrilevante per poter tenere in piedi la tratta. Per questo ora si proveranno a tracciare nuove rotte. Contattati da La Notizia, dall’aeroporto dell’Aquila ci fanno sapere che novità verranno rese note al massimo all’inizio della prossima settimana. Ma l’ipotesi più in voga è quella di puntare alle isole. Con voli diretti in Sicilia e Sardegna. La bella stagione potrebbe aiutare in tal senso. Finita l’estate, però, la questione potrebbe complicarsi ulteriormente.