Lavoro, a marzo il tasso di disoccupazione giovanile scende di 0,9 punti percentuali. Aumentano gli occupati ma rispetto a 12 mesi prima sono soprattutto contratti a termine

Nel mercato del lavoro si muove qualcosa. Per l’Istat, infatti, a marzo il tasso di disoccupazione generale è rimasto stabile all’11 per cento, continuando a viaggiare sui livelli più bassi da settembre 2012 ma comunque 5 punti percentuali sopra al livello pre-crisi. Crescono gli occupati – più 62mila rispetto al mese precedente – e sono in forte calo gli inattivi (-104 mila unità).

Il dato dei giovani – Ma a far ben sperare è soprattutto il dato relativo alla disoccupazione giovanile. A marzo questo è sceso al 31,7 per cento (fascia d’età 15/24 anni), -0,9 punti percentuali rispetto a febbraio: il tasso più basso da dicembre 2011. Sezionando i dati per fascia d’età si nota come, in controtendenza con i dati del passato, cresce soprattutto la quota di occupati under 35. Nella fascia 15-34 anni l’incremento di occupati è pari a 68mila unità. In calo la fascia 35-49 (meno 59mila), mentre si mantiene in crescita quella 50-64 (più 53mila), sorretta come sempre dagli effetti di riforme pensionistiche e dinamiche demografiche.

Sempre più precari – Meno incoraggiante il dato scomposto per tipologia di occupazione. Dei 62mila occupati in più, 56 mila sono indipendenti (liberi professionisti, artigiani, imprenditori etc.), mentre solo 6mila sono dipendenti. Tra questi, quelli a termine salgono di 8mila unità mentre quelli stabili calano di 2mila.

Donne ancora in ritardo – Sempre secondo i dati congiunturali diffusi dall’Istat, la crescita dell’occupazione a marzo è dovuta interamente alla componente maschile (più 81mila) mentre per le donne, dopo l’aumento dei mesi precedenti, si registra un calo (meno 19mila).