Il Lazio laboratorio giallorosso. M5S in giunta con Zingaretti. Le pentastellate Lombardi e Corrado neo assessori. C’è il via libera del garante, ma gli attivisti protestano

Il modello del governo giallorosso guidato fino a qualche settimana fa da Conte viene riproposto in Regione Lazio: il presidente Nicola Zingaretti ha presentato ieri la sua nuova giunta allargata al Movimento 5 Stelle.

Il Lazio laboratorio giallorosso. M5S in giunta con Zingaretti. Le pentastellate Lombardi e Corrado neo assessori. C’è il via libera del garante, ma gli attivisti protestano

Il modello del governo giallorosso guidato fino a qualche settimana fa da Conte viene riproposto in Regione Lazio: il presidente Nicola Zingaretti ha presentato ieri la sua nuova giunta allargata al Movimento 5 Stelle insieme alle due nuove assessore pentastellate Roberta Lombardi, che avrà la delega alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale e Valentina Corrado, che si occuperà di Turismo, Enti locali e Semplificazione

“Si è conclusa la prima riunione della nuova giunta regionale, figlia di un accordo maturato in Consiglio regionale del Lazio – dice Zingaretti – L’accordo programmatico con il Movimento nasce alla luce del sole, è una novità storica: due squadre che si erano confrontate ora si uniscono per il bene comune”. E ancora: “Alla politica i cittadini chiedono idee, coesione, impegno onestà e anche unità. L’esito è una politica più credibile e un Lazio più forte”.

L’accordo, che ha trovato il suo sbocco quando alla Pisana si è liberata la casella del bilancio con la nomina di Alessandra Sartore a sottosegretaria al Mef, era nell’aria da tempo, in continuità con la linea politica tenuta da Zingaretti anche in veste di segretario Pd – cioè quella di un accordo strutturale con il M5S – e con il fatto che in questi anni sono state diverse le prove di intesa in Consiglio regionale fra gli esponenti grillini e i dem. Non a caso l’operazione è stata “benedetta” anche dai vertici pentastellati.

“Il Movimento cresce, si evolve e continua ad assumersi nuove responsabilità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli italiani”, dice Luigi Di Maio. “Il percorso avviato a livello nazionale prosegue anche a livello regionale dove Roberta e Valentina lavoreranno su temi chiave”, gli fa eco Roberto Fico. E il placet arriva anche dal garante Beppe Grillo: è il capo politico ad interim Vito Crimi in un post pubblicato sulla pagina Facebook del M5s a sottolinearlo, anche per giustificare il fatto che la decisione non è stata posta in votazione sulla piattaforma Rousseau.

“Anche nel Lazio inizia il cammino verso la transizione ecologica, in ogni scelta che ha compiuto il Movimento ha sempre messo i temi, gli obiettivi e gli interessi dei cittadini davanti a tutto. Questo è avvenuto durante i primi due governi del presidente Giuseppe Conte, con l’attuale governo, alle ultime elezioni regionali e amministrative. Più di recente, abbiamo deciso di dare il nostro contributo all’esperienza di governo della Regione Puglia. Ora ci apprestiamo a compiere un altro importante passo: contribuire al governo della Regione Lazio, con l’obiettivo di realizzare un programma condiviso, frutto della convergenza di proposte e idee maturata in questi anni tra il M5s e le forze politiche del centrosinistra che guidano la Regione”.

E sottolinea: “Acquisito il parere favorevole del nostro garante Beppe Grillo, ho approvato la proposta di partecipazione del M5s al governo della Regione Lazio. Tale scelta – precisa – sarà anche sottoposta al voto degli iscritti non appena sarà possibile”. Tutto pacifico? Non esattamente, una parte di attivisti non riesce proprio a mandare giù l’alleanza con il Pd e il malumore sarà visibile lunedì pomeriggio, durante il sit-in di protesta ‘No in Giunta col Pd’ convocato dal ‘Coordinamento Parola agli attivisti’ davanti alla Regione Lazio (zona permettendo). E soprattutto il convitato di pietra di questa sinergia fra i due schieramenti resta la sindaca Virginia Raggi, in ogni caso la Lombardi ha chiarito ieri che il percorso regionale va distinto dalla corsa per il Campidoglio, per il quale la neo assessora rilancia l’ipotesi di primarie comuni tra candidati dem e 5 stelle.