Le carceri italiane scoppiano: un detenuto si è tolto la vita nel penitenziario di Massa. È il 43esimo suicidio da inizio anno

Le carceri italiane scoppiano: un detenuto si è tolto la vita nel penitenziario di Massa. È il 43esimo suicidio da inizio anno

Le carceri italiane scoppiano: un detenuto si è tolto la vita nel penitenziario di Massa. È il 43esimo suicidio da inizio anno

Come noto da anni, le carceri italiane sono ostaggio del sovraffollamento che rende la vita dei detenuti a dir poco difficile. Un’emergenza che potrebbe aver avuto un peso nell’ennesimo suicidio, avvenuto questa mattina nel carcere di Massa, che, dati alla mano, risulta essere il 43esimo da inizio anno. “26 anni non ancora compiuti, tunisino, in carcere dal 16 luglio per revoca degli arresti domiciliari, è stato ritrovato impiccato stamani nella sua cella della casa di reclusione di Massa”, ha reso noto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

Già ieri mattina aveva tentato il suicidio. Con questo, si sottolinea nella nota stampa, sono 43 i detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno (senza contarne uno ammesso al lavoro all’esterno e un altro in una REMS), 3 nelle ultime 48 ore, cui bisogna aggiungere 3 operatori.

Le carceri italiane scoppiano: un detenuto si è tolto la vita nel penitenziario di Massa. È il 43esimo suicidio da inizio anno

“Una strage senza fine e che non può essere certo frenata dal sovraffollamento, come grottescamente affermato dal Ministro della Giustizia”, ha detto De Fazio facendo notare che a Massa, “peraltro si contano 270 reclusi presenti a fronti di soli 102 posti disponibili”. “Sono 62.391 i detenuti stipati in 46.779 posti disponibili, mentre la Polizia penitenziaria, con oltre 18mila unità mancanti agli organici, è mortificata nel morale e stremata nelle forze”, aggiunge il sindacato degli agenti penitenziari.

“Gli agenti vengono sottoposti a carichi di lavoro insopportabili e trattenuti in servizio anche per 26 ore ininterrotte, subendo un vero e proprio caporalato di stato. A Massa sono 112 gli operatori assegnati, quando ne servirebbero almeno 204, secondo la quantificazione elaborata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.

“Al Ministro Carlo Nordio e al Governo Meloni, diciamo basta con annunci e proclami vuoti, servono subito misure concrete per deflazionare tangibilmente la densità detentiva, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria anche arrestandone l’abnorme distrazione presso uffici ministeriali ed extracarcerari, assicurare l’assistenza sanitaria, specie ai malati di mente, e avviare riforme complessive. In mancanza, temiamo che le prossime settimane potrebbero rivelarsi ancora più tragiche”, ha concluso De Fazio.