Le europee che rischiano di spaccare la destra: la vera sfida per Meloni, Salvini e Tajani è quella interna alla maggioranza

La vera sfida delle europee è interna alla maggioranza: Meloni deve decidere se candidarsi mentre Salvini e Tajani si fanno la guerra.

Le europee che rischiano di spaccare la destra: la vera sfida per Meloni, Salvini e Tajani è quella interna alla maggioranza

Non c’è solo la sfida con Elly Schlein: per Giorgia Meloni le elezioni europee rappresentano un passaggio significativo anche per gli equilibri interni della maggioranza. La presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia non ha ancora deciso se candidarsi come capolista e probabilmente rinvierà ogni scelta fino ad aprile.

Intanto sa che il problema più che esterno – la sfida con il Pd – è interno alla destra. Tanto che la sua decisione potrebbe dipendere dai sondaggi per Fdi, Lega e Forza Italia. 

Le incognite per Meloni in vista delle europee

L’obiettivo di Fdi è di evitare di scendere sotto il 26% delle politiche. Ogni punto guadagnato potrà poi essere rivendicato come un successo. E i sondaggi al momento sembrano ben migliori. Ma anche un successo troppo ampio rischia di avere conseguenze sulla tenuta della maggioranza. Soprattutto se Fi e Lega, insieme, raccoglieranno circa la metà (se non meno) dei voti di Fratelli d’Italia: scenario possibile nel caso in cui il partito di Meloni superi ampiamente il 30%. 

La sfida tra Lega e Forza Italia

L’altra incognita, infatti, riguarda la sfida tra Lega e Forza Italia, tra Matteo Salvini e Antonio Tajani. Entrambi non hanno grandi ambizioni, sperando nella migliore delle ipotesi di raggiungere il 10%. Ma per entrambi è fondamentale piazzarsi bene rispetto all’altro partito di maggioranza.

La Lega, di certo, non si può far superare dagli azzurri. Che, invece, hanno più margine. A Tajani può bastare tenersi vicino a Salvini, anche senza sorpasso. A Salvini, invece, no: in caso di sorpasso di Forza Italia il processo interno sarebbe praticamente inevitabile. 

Proprio per questo il leader del Carroccio sta provando a blindare alcuni nomi che garantirebbero molte preferenze: da Roberto Vannacci ad Aldo Patriciello (ex Fi). Sperando poi di ottenere qualcosa al Nord convincendo due governatori come Fedriga o Zaia a candidarsi. Molto difficile, però.

Tajani, invece, continua a sperare di racimolare voti ponendosi come volto moderato della coalizione. Il suo obiettivo è mantenere i livelli delle politiche, quando però era ancora in vita e candidato Silvio Berlusconi. Il leader azzurro spera di poter candidare i governatori del Sud come Occhiuto e Schifani, mentre al Nord punta su Letizia Moratti. E al Centro, invece, deve decidere se candidarsi lui stesso. Sperando di poter avvicinare o sorpassare la Lega.