La Sveglia

Le minacce a Crosetto e la Wagner dietro ai migranti erano bufale

Usare una tragedia umanitaria per aggiustare le piccole questioni personali è uno dei gesti più esecrabili che si possano immaginare.

Le minacce a Crosetto e la Wagner dietro ai migranti erano bufale

Com’era prevedibile ora non se ne parla più. E pensare che un quotidiano ha avuto il coraggio di tenere la notizia per due giorni in prima pagina e qualcuno dei politici “competenti” si è stracciato le viti per esprimere “vicinanza” e per spargere “solidarietà” ai piedi del ministro all Difesa Guido Crosetto. Nel frattempo il ministro – questo gli va riconosciuto – continuava a minimizzare la bufala della Wagner che avrebbe incaricato il suo gruppo albanese ed estone (meno di 10 persone) per assassinare Crosetto.

Usare una tragedia umanitaria per aggiustare le piccole questioni personali è uno dei gesti più esecrabili che si possano immaginare

È passato qualche giorno e sappiamo che non esiste nessun informativa all’Agenzia informazioni e sicurezza esterna e all’Agenzia informazioni e sicurezza interna. Crosetto aveva detto di non sentirsi “minacciato, e sono certo che non ci siano taglie o altro su di me. Se ci fossero stati rischi o minacce di tale gravità, ne sarei stato certamente informato, e non è mai accaduto”. Quelli intanto continuavano furiosi a scrivere editoriali e comunicati stampa sua una bugia. Complimenti competenti!

La Wagner responsabile dell’incremento degli sbarchi in Italia? La traiettoria dell’ipocrisia e della propaganda (in questo caso assolutoria per nascondere la strage di Steccato di Cutro) è molto simile. Decine di esperti hanno confermato che fosse una panzana. Del resto molte delle onde migratorie partono da territorio in cui la Wagner non ha nessun tipo di influenza. Anche in questo caso né Aise né Aisi hanno rapporti che evidenzino alcunché. Il povero ministro Tajani ha lottato per giorni sui canali televisivi senza uno straccio di carta, nulla. Tant’è che fonti vicine al governo confermano che il ministro agli Esteri si sia lamentato direttamente con Giorgia Meloni.

Un risultato comunque l’hanno raggiunto, anche se con metodi infimi. Per giorni l’attenzione è stata spostata su argomenti inesistenti mentre un bel pezzo di Paese aspettava risposte per la sequela di errori e di ingiustificabili dichiarazioni da parte del governo. La distrazione, tra l’altro, è stata prodotta sulla pelle degli ucraini, miscelando la bile prodotta dalla guerra per proteggere il governo. Usare una tragedia umanitaria (com’è anche la guerra in Ucraina) per aggiustare le piccole questioni personali è uno dei gesti più esecrabili che si possano immaginare.