Le nostre case valgono 4.830 miliardi. La crisi globale ha colpito l’immobiliare più di quasi tutti gli altri settori. Ma ora c’è la ripresa

Nessun Paese al mondo è legato alla casa come il nostro. Gli italiani amano il mattone e da sempre risparmiano per avere un tetto di proprietà. Per questo il settore è fondamentale per capire come sta la nostra economia. Di qui l’ultima mossa dell’Istat, che ha affinato i suoi metodi di rilevazione, riuscendo da oggi a dirci esattamente quanto valgono le case di proprietà delle famiglie. Risulta così che la ricchezza abitativa residenziale degli italiani nel 2013 era pari a 4.830 miliardi.

ANNI DI PREZZI BASSI
La crisi globale che ha colpito anche i prezzi dell’immobiliare ha ridotto il valore medio del 3,5% nell’arco di due anni rispetto al picco registrato nel 2011 ma non ha scalfito più di tanto il risultato del decennio precedente. Dal 2001 al 2011, infatti, il valore dello stock abitativo delle famiglie italiane è raddoppiato, da 2.567 miliardi a 4.976 miliardi. La stima sul valore delle principali attività non finanziarie di famiglie, società e amministrazioni pubbliche mostra uno stock pari a poco meno di 10mila miliardi di cui l’88% è costituito da immobili. Le famiglie detengono più del 90% del patrimonio residenziale complessivo.

PATRIMONIO VASTO
Il valore delle case degli italiani cresce di 679 miliardi se si considerano anche gli immobili residenziali delle famiglie con imprese individuali e le società semplici e di fatto fino a cinque dipendenti, le istituzioni sociali private, ossia partiti politici, enti religiosi, sindacati, associazioni culturari e sportive e fondazioni non bancarie. La rilevazione Istat fotografa anche gli immobili non residenziali: il loro valore alla fine del 2013 era di oltre 2.472 miliardi.