Le piccole imprese italiane vincono la sfida della qualità. Le pmi guidano la riconversione verde dell’occupazione nel vecchio continente. Il 51% ha almeno un green job

La qualità delle nostre imprese salverà l’economia. Non è una dichiarazione d’ottimismo, seppure proprio le piccole imprese sembrano guardare con favore la spinta riformista del Governo e l’impegno a riqualificare la spesa pubblica, ma è le consapevolezza di quanto valgono e quanto possono dare proprio queste imprese, soprattutto quelle piccole e medie, che oggi può farci ben sperare. A questo immenso valore ha fatto riferimento ieri il segretario generale della Cna, Sergio Silvestrini, presentando il rapporto realizzato con Symbola sul livello di innovazione e affermazione del nostro manifatturiero a livello globale. “Ora – ha detto Silvestrini – è importante ricordare chi siamo e non indulgere nella rassegnazione o nelle retoriche del declino che rischiano di diventare profezie che si autoavverano”.

TOP MONDIALE
Symbola, la Fondazione per le qualità italiane, ha così analizzato le nostre imprese con meno di 50 addetti ed evidenziato che l’Italia è al top mondiale della qualità per 255 prodotti. Proprio le pmi vedono volare l’export e l’innovazione: sono infatti il 90% delle imprese manifatturiere esportatrici e l’80% delle aziende innovatrici. Dalla stessa ricerca risulta che le piccole imprese italiane guidano la riconversione verde dell’occupazione europea: il 51% di esse ha almeno un green job. Per il presidente della Cna, Daniele Vaccarino “la qualità del nostro made in italy è il punto di forza da cui ripartire”. Per uescire dalla crisi c’è dunque una strada, come ha spiegato il deputato Pd Ermete Realacci: “l’italia deve fare l’italia e le pmi sono nel dna del nostro Paese”.

CORSA A INNOVARE
È d’altra parte grazie alle pmi se siamo secondi solo alla Germania in Europa per numero di attività che negli ultimi tre anni, dunque in piena crisi, hanno introdotto innovazioni di processo e di prodotto, innalzando il livello qualitativo delle loro attività. Hanno infatti meno di 50 addetti l’80% delle 65.481 aziende italiane che hanno puntato sull’innovazione. Creatività, cultura e innovazione sono i motori più potenti della competitività made in Italy.