Le sparate di Trump e la dittatura della rete. Mentre negli Usa torna di moda la carta. Mauro Masi inaugura la sua rubrica su La Notizia

Le sparate di Trump e la dittatura della rete. Mentre negli Usa torna di moda la carta. Mauro Masi inaugura la sua rubrica su La Notizia

di Mauro Masi

Non tutto è perduto. Arrivano segnali dal mondo che l’attuale dittatura della rete (l’utilizzo eccessivo e totalizzante del web) non è poi così scontato che duri in eterno e che, anzi, si possa arrivare ad un uso più ragionevole e sinergico di internet. Dagli Usa abbiamo saputo che il 2015 segnerà per la prima volta da anni un netto calo di vendite (-10% nei primi sei mesi dell’anno) di ebook (tanto per dare un’idea, tra il 2008 ed il 2010 le vendite erano cresciute del 1.260%). Le statistiche di settore delineano con chiarezza una riscoperta del cartaceo grazie soprattutto alla crescita dei lettori cosiddetti «ibridi» quelli cioè che a volte scelgono l’e-book a volte il cartaceo.

L’altra significativa notizia è che la cantante in questo momento n. 1 al mondo, l’inglese Adele, ha rifiutato di concedere lo streaming del suo nuovo album 25 a Spotify, Apple Music, Deezer e piattaforme simili. Lo ha lasciato in vendita solo in forma di cd e ha ottenuto record di vendite stratosferici: 5,7 milioni di copie acquistate la prima settimana a livello mondiale, 3,2 milioni solo negli Stati Uniti. È stato chiesto da vari media ai tanti che si sono recati nei negozi specializzati a comprare 25 se si sentivano privati di qualcosa non essendoci la possibilità di ascoltare l’album in rete. Le risposte sono state varie; mi ha colpito quella di un giovane dirigente della New York University (citata dal NY Times) che ha detto «nell’andare a comprare una canzone, un album piuttosto che scaricarlo dalla rete c’è un segno del livello di rispetto che si ha per il lavoro fatto dall’artista in quel brano: io ti apprezzo per questo».

Certo il caso di Adele può essere considerato peculiare, nel senso che qualcuno dirà che lei si può permettere di snobbare la rete (lo aveva già fatto, anche se solo in parte, Taylor Swift lo scorso anno) mentre la stragrande maggioranza degli artisti non è in grado di farlo. C’è poi da aggiungere che Hello, il brano sinora più noto dell’album, è ampiamente scaricabile da internet. Tutto ciò è sicuramente vero, purtuttavia le vendite di 25 nei negozi «tradizionali» e il movimento mediatico che ha creato la scelta dell’artista sono andati molto al di là del preventivabile e stanno lasciando il segno. È presto per dire se siamo di fronte a un trend consolidato (l’eccesso di rete crea gli anticorpi per un uso «sano» della rete) ma qualcosa si sta sicuramente muovendo nel rapporto della gente con Internet, almeno in alcuni settori.

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