La concessione l’ha fatta il premier francese, Sebastien Lecornu, annunciando la sospensione della riforma delle pensioni. Una mossa che potrebbe salvare il suo governo che fatica a nascere. La richiesta di sospendere la riforma era arrivata dal Partito Socialista che, incassata la promessa di Lecornu, ha annunciato che non voterà la mozione di sfiducia nei confronti del premier. Il piano per aumentare l’età pensionabile da 62 a 64 anni, quindi, slitta e viene congelato fino alle prossime elezioni presidenziali del 2027. Nessun aumento fino al gennaio 2028, precisa il premier, spiegando che la misura costerà 400 milioni di euro e interesserà 3,5 milioni di francesi.
Lecornu prova a salvarsi: stop alla riforma delle pensioni e i Socialisti non voteranno la sfiducia
La sospensione della riforma dovrà però “essere compensata finanziariamente, anche con altre misure di taglio alla spesa”. La sospensione, richiesta dai Socialisti, è fondamentale per il futuro del governo in vista delle due mozioni di sfiducia – presentate da La France Insoumise e dal Rassemlement National – che si voteranno domani. Il capogruppo dei deputati socialisti, Boris Vallaud, ha quindi annunciato all’Assemblea nazionale che il suo partito non voterà la sfiducia grazie alla sospensione della riforma delle pensioni, definita “una vittoria per migliaia di francesi”.
I Socialisti si dicono quindi “pronti a scommettere” sul dibattito parlamentare, giudicando ancora negativamente la proposta di bilancio e promettendo di dare battaglia per cambiarla in Aula. L’annuncio di Lecornu non piace invece ai Les Republicains, che lo accusano di essere “ostaggio dei Socialisti”.