Letta attacca Calenda, Renzi e Conte per la guerra al Pd. Il leader di Azione risponde all’ex alleato: “Stai perdendo il senso della realtà”

Letta parte all’attacco di Calenda, Renzi e Conte: il segretario dem parla di una guerra al Pd ma viene contestato dal leader di Azione.

Enrico Letta si è scagliato contro Carlo Calenda, Matteo Renzi e Giuseppe Conte, accusati di fare guerra al Pd. Alle parole del segretario dem, ha risposto il leader di Azione rimproverandogli di aver cominciato a perdere il “senso della realtà”.

Letta attacca Calenda, Renzi e Conte per la guerra al Pd

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha rilasciato un’intervista a La Stampa ha accusato Carlo Calenda,Matteo Renzi e Giuseppe Conte di voler “distruggere il Pd, ma non ci riusciranno”. “Calenda, Renzi e Conte vogliono fare quello che hanno tentato di fare per tutta la legislatura: relegare il Pd a un ruolo marginale e occupare il campo tradizionalmente occupato da noi”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Non è una cosa nuova: in Francia la grande forza riformista è stata colpita da destra e da sinistra finché è praticamente sparita. Stanno cercando di fare la stessa cosa con noi, vogliono distruggere il Pd, ma non ci riusciranno”.

Rispetto alla competizione con la coalizione del Centrodestra che, secondo i sondaggi, stacca di molto quella del Centrosinistra, il leader dem ha osservato: “I sondaggi riportano un dato da cui io parto, il 40 per cento degli intervistati è indeciso. Quando da ragazzo attaccavo i manifesti mi dicevano: non andare in quel palazzo, tanto è inutile. Ecco, oggi ti rendi conto che invece nulla va dato per scontato. Dobbiamo far capire la posta in gioco: è una campagna elettorale rapida, in condizioni complicate, ma noi siamo protagonisti. E per me la cosa più importante di tutte è essere largamente in testa tra i più giovani – e ha ribadito –. In questa campagna elettorale si giocano due temi politici. Il primo è il futuro del Paese, che passa attraverso la vittoria nostra o del centrodestra. Nei collegi uninominali la partita è tra noi e loro: se pure ti sta simpatico un signore che ha stretto un patto e poi l’ha rotto due giorni dopo o un ex segretario Pd che ha deciso di andarsene, devi sapere che con il 5 o il 7 per cento non puoi vincere, se voti per loro aiuti la destra”.

Letta: “Il Pd ci sarà sempre. Il Terzo polo e il Movimento 5 Stelle no”

Tornando a scagliarsi contr il Movimento 5 Stelle e il Terzo Polo, Letta ha rimarcato con convinzione durante un’intervista a Il Manifesto: “Che l’ltalia democratica e progressista, e la lista plurale che la rappresenta, darà una bella prova di sé. Una cosa è certa: il Pd c’è e ci sarà sempre. E questo a dispetto dei tanti che volevano e vogliono distruggerlo, come è accaduto ai socialisti francesi. Lo ha ricordato ieri Romano Prodi: sono surreali questi attacchi al Pd da parte di M5S e Calenda. Ma forse sono anche l’ammissione di una debolezza, la prova del fatto che sanno di aver già perso e vogliono far perdere anche il Pd”.

Soffermandosi su uno dei temi bandiera del M5S, invece, ha precisato: “Sul reddito di cittadinanza la mia posizione è lineare. Sono stato tra i pochi a sostenerlo nel centrosinistra quando non ricoprivo incarichi politici. E oggi con molta convinzione dico che bisogna mantenerlo, rafforzandolo e correggendolo. La via è quella suggerita da Chiara Saraceno e indicata dal ministro Orlando. Di certo, niente di più lontano da noi della ‘caccia al povero’ che fa la destra, con la volenterosa complicità di Renzi”.

“Il nostro programma supera il Jobs Act sul modello di quanto fatto in Spagna contro il precariato. La stagione del blairismo è consegnata alla storia. In tutta Europa credo che siano rimasti solo Renzi e Calenda ad agitarlo come un feticcio ideologico”, ha asserito il leader dem. Sull’aborto, invece, ha detto che “con le destre c’è un pericolo liberticida. E non lo nascondono. Quantomeno gli italiani sanno cosa rischiano. Basta vedere le Marche: un regresso di decenni e un affronto gravissimo alla libertà di scelta della donna”.

Il leader di Azione risponde all’ex alleato: “Stai perdendo il senso della realtà”

Al segretario del Pd, ha risposto il leader di Azione. Calenda, riprendendo le parole di Letta a La Stampa, ha scritto su Twitter: “Enrico Letta stai perdendo il senso di ciò che dici. Vedi guerre ideologiche ovunque. Io non voglio distruggere nessuno. L’Italia ha bisogno di un partito socialdemocratico così come ha bisogno di un partito liberale, riformista e popolare. Fine”.

Sempre su Twitter, il capo del Terzo polo ha aggiunto: “Vabbè. Direi che il dibattito si sta alzando di livello? Enrico Letta. Non porto orologi ma nel caso, essendo notoriamente elitario, direi più Vacheron Constantin veri che Rolex falsi. Ci vediamo fra poco a Cernobbio e ne parliamo”.

Infine, rilasciando a sua volta un’intervista a La Stampa, Calenda ha dichiarato: “Con questo sistema elettorale il pareggio è plausibile. Ma il problema è cercare di ricostruire una maggioranza ampia e affrontare i problemi che oggi sono molto più rilevanti di prima. Un minuto dopo un eventuale pareggio, Salvini non è più alla guida della Lega, quindi ci sarà una Lega di governo, quello che rimarrà di Forza Italia, il Pd. Non il M5s, che sta facendo un percorso di ritorno alle origini, cioè fate tutti schifo, vaffa, ecc”.

Per quanto riguarda il Centrodestra, invece, ha detto: “Se al centrodestra mancassero pochi voti per vincere, in ogni caso non possiamo fare una maggioranza politica con la destra. Berlusconi ha perso il diritto a rappresentare i popolari italiani, il posto in cui siede al Parlamento europeo, quando per la voglia senza limiti di fare il presidente della Repubblica, o del Senato, ha fatto cadere Draghi – e ha aggiunto –. Adesso va di moda Meloni, ma c’è un piccolo dettaglio: non hanno esperienza di governo. E quando saranno al governo faranno disastri e crolleranno come è successo a Cinquestelle e Lega”. A Giorgia Meloni, però, Calenda ha riconosciuto una “grande capacità comunicativa, e molto coraggio. È tosta e la rispetto. Ma non è sufficiente per gestire un grande Paese”.