Letta e gli allegri bond dell’Arel. Come amministratore è un flop

di Stefano Sansonetti

Investimenti non proprio azzeccati. Per carità, qualcuno potrebbe dire che in tempo di devastante crisi le scommesse su azioni e obbligazioni possono andare male. Ma se a scendere nell’agone finanziario è l’Arel, il pensatoio di andreattiana memoria sin qui animato dal segretario generale Enrico Letta, qualche perplessità sorge immediata. Certo, oggi Letta siede sulla poltrona di presidente del consiglio. L’ambiente dell’Arel, però, lo ha visto protagonista fin da quando divenne uno dei pupilli dell’ex ministro del Tesoro, Beniamino Andreatta. Ebbene, negli ultimi tempi il think tank di Letta si è prodotto in alcuni investimenti finanziari piuttosto spregiudicati, se non altro come istituti di credito sui quali si è deciso di puntare.
Il veicolo utilizzato è Arel Servizi, una società a responsabilità limitata che l’associazione ha creato qualche tempo fa per cercare di mettere a frutto la sua attività editoriale. Si dà però il caso che tra la pubblicazione di un volume e quella di una rivista, la società abbia trovato il modo di investire in titoli e obbligazioni 400 mila euro. “Tesoretto” che però adesso vale 269 mila euro, con un decremento del 33%. In particolare negli anni scorsi sono stati investiti 230 mila euro in titoli Sanpaolo Imi, 50 mila in Unicredit e 120 mila in Kbc Ifima.

Quella banca disastrata
A dare nell’occhio è proprio quest’ultimo nome, che corrisponde a un istituto di credito belga semisconosciuto e a dir poco disastrato. Tanto per fare qualche esempio, pagò all’epoca a duro prezzo una sua esposizione per centinaia di milioni nei confronti della Lehman Brothers, la banca d’affari americana spazzata via dalla crisi. I forum delle associazioni dei consumatori, poi, pullulano di proteste di risparmiatori inviperiti per aver acquistato obbligazioni Kbc Ifima rivelatesi praticamente fallimentari. E chi è la banca che nel corso degli anni ha proposto l’acquisto di titoli Kbc? A stare agli allarmi raccolti sugli stessi forum si tratta di Intesa Sanpaolo, ossia l’istituto di cui Arel Servizi ha acquistato titoli per 230 mila euro.
Nel 2011, però, la società ha ceduto un pacchetto di titoli Intesa per 100 mila euro. Svalutazione compresa, nella srl rimangano titoli della banca guidata da Enrico Tommaso Cucchiani per 123.100 euro.
Tra Intesa, Unicredit e Kbc, a ogni modo, le operazioni su titoli della società controllata dall’Arel sono avvenute tra il 2005 e il 2010. E al 31 dicembre del 2011, dato che emerge dall’ultimo bilancio disponibile, la quotazione del pacchetto era riportata al valore di 269 mila euro, quindi in discesa del 33% rispetto ai 400 mila euro del costo di acquisto. Certo, c’è da ribadire che nel frattempo sono stati ceduti titoli Intesa per 100 mila euro. Ma nel caso di tutti e tre i titoli delle banche sui cui si è puntato si sta registrando una perdita di valore. E chissà che con il 2012, che certo non è stato un anno migliore in termini di performance finanziarie, l’andamento non sia ulteriormente peggiorato.

I libri non tirano

Del resto anche l’andamento dell’attività “core” di Arel Servizi non sta dando segnali particolarmente incoraggianti. Il 2011 si è chiuso con un fatturato di 565 mila euro, in gran parte prodotto dalla pubblicazione di libri e della rivista “Arel”, comunque in sensibile discesa rispetto agli 831 mila euro di fine 2010. A risentirne anche il risultato di esercizio, che si è chiuso con un rosso di 14 mila euro rispetto all’utile di 15 mila dell’anno precedente.

@SSansonetti