Letta interlocutore credibile. Il progetto dei 5S col Pd va avanti. Parla l’eurodeputato Giarrusso: “Porte chiuse a Renzi. Non c’è spazio per chi si è dimostrato inaffidabile”

Il progetto dei 5S col Pd va avanti. Parla l'eurodeputato Giarrusso: "Non c'è spazio per chi si è dimostrato inaffidabile".

Letta interlocutore credibile. Il progetto dei 5S col Pd va avanti. Parla l’eurodeputato Giarrusso: “Porte chiuse a Renzi. Non c’è spazio per chi si è dimostrato inaffidabile”

“Enrico Letta è persona generosa e a quanto ne so affidabile: mi auguro che gli inaffidabili certificati non trovino più spazio nella politica italiana, in generale”. Un concetto chiaro quello espresso dall’eurodeputato del Movimento cinque stelle Dino Giarrusso all’indomani dell’insediamento di Enrico Letta a segretario del Pd dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti: apertura al “nuovo” Partito democratico sì, ma senza correre il rischio di “annacquarsi” con chi si è dimostrato “inaffidabile”.

Cosa cambia col passaggio nel Pd dalla segreteria di Zingaretti a quella di Letta per l’alleanza giallorossa? Il progetto resta in piedi?
Se parliamo di continuità con il governo Conte, cioè di vicinanza basata su temi concreti, obiettivi ambiziosi e condivisione dei nostri valori etici e politici, certo che sì. Il M5S non può e non deve annacquarsi in alcun modo, ma semmai portare dalla propria parte chi stava altrove, e valutare volta per volta possibili alleanze: da questo punto di vista non cambia nulla.

Conte e Letta hanno fatto espresso parole di reciproca stima. Ma Conte può essere ancora il federatore dei giallorossi o con Letta segretario Pd ora avrà un competitor per la leadership della futura coalizione?
Conosco Enrico Letta, è una persona pragmatica, non è innamorato di sé stesso, dunque credo saprà capire quanto può essere importante valorizzare al massimo l’esperienza del governo Conte e la figura stessa di Conte. Aggiungo anche che mentre c’è chi si ostina a pensare alla propria poltrona o alla propria corrente, la destra rivela legami inquietanti con sacche di criminalità, come dimostrato da arresti e condanne, e incapacità assoluta di gestire i problemi, come sta accadendo in Lombardia. Mi auguro che questa realtà faccia comprendere a Letta e a tutti che dobbiamo pensare davvero al 2050 come dice Grillo, e non ragionare nel brevissimo termine pensando a poltrone, coccarde e strapuntini.

Nel suo discorso d’insediamento Letta ha indicato lo ius soli tra le priorità. Ma c’è già depositata alla Camera la proposta M5S sullo ius culturae. Può essere un primo terreno di confronto con il Pd o crede ci siano altre priorità?
La priorità è uscire dalla crisi pandemiche e far ripartire l’Italia dopo una catastrofe economica. Tutto quel che riguarda i diritti e la gestione del fenomeno migrazione può essere risolta solo se l’Europa fa il suo dovere, come predico da quando sono arrivato in parlamento. Ben venga il dibattito, ma senza mai dimenticare il ruolo dell’Europa.

Letta, però, ha aperto al dialogo anche con Renzi. I 5 Stelle sono disposti a sedersi nuovamente al tavolo con Iv?
Letta è persona generosa e a quanto ne so affidabile: mi auguro che gli inaffidabili certificati non trovino più spazio nella politica italiana, in generale. Se chi ha sbagliato pagasse, staremmo tutti meglio.

Dopo l’ingresso dei 5S nella giunta regionale del Lazio, ci sono le condizioni per un accordo anche alle prossime amministrative?
Valutando caso per caso, imponendo i nostri temi e scegliendo insieme i candidati escludendo categoricamente chi ha ombre su di sé, assolutamente sì.

Un’intesa complessiva per le amministrative con il Pd richia di mettere in discussione il bis della Raggi a Roma?
Per me a Roma c’è uno ed un solo candidato: si chiama Virginia Raggi e dovremmo essere ogni giorno orgogliosi del suo ottimo lavoro.