Letta vuole sfidare Renzi. Dagospia svela un retroscena: il premier non accettrà mai di bruciarsi con un governo debole. Potrebbe essere lui il vero rivale del sindaco per il congresso Pd

di Carlo Tarallo per Dagospia

Niente voto di fiducia, anzi di sfiducia. Le parole del ministro dei rapporti col Parlamento Dario Franceschini cambiano completamente lo scenario: “Letta in Parlamento farà delle comunicazioni, il voto di fiducia non è scontato”. Lo strappo tra il Colle e il (quasi ex) premier si è consumato? Pare di sì. Perché di questo si tratta. Questo è il “grande spiffero” che da qualche ora (prima che Franceschini mettesse altra carne al fuoco) attraversa il Pd in tutta Italia. Il colloquio al Quirinale tra Napolitano e Letta, infatti, sarebbe andato male. Anzi, malissimo. Lettaenrico avrebbe fatto presente a un irritato Re Giorgio che lui, “neanche cinquantenne”, non vuole “bruciarsi definitivamente la carriera politica” restando a capo di un “governo di pochi mesi, che a questo punto potrebbe essere guidato anche da un tecnico”.Per lui l’unica condizione per restare a Palazzo Chigi sarebbe stato il sostegno di una larga maggioranza, frutto di uno sfaldamento consistente del centrodestra, che gli consentisse di restare a galla fino al 2015. Altrimenti, nisba. Napolitano, invece, gli avrebbe chiesto con insistenza di tentare comunque di ottenere una fiducia anche “stentata” nei numeri. E così, a quanto riferiscono fonti sinistrate attendibilissime, Enrico Letta si prepara a tenere alla Camera un “discorso congressuale”, che serva più che altro a lanciare la sua candidatura a segretario del Partito Democratico. Un discorso che verterà sull’abolizione dell’Imu “ma non per i ricchi”, sulla preferenza per un “taglio del cuneo fiscale” e su altri temi cari alla sinistra. Al termine del discorso, Letta potrebbe recarsi direttamente al Quirinale per dimettersi. A quel punto, sarebbe perfettamente in tempo per candidarsi alla guida del partito: il termine ultimo è l’11 ottobre. Letta avrebbe immediatamente l’appoggio dei bersaniani, ma diventerebbe di fatto la vera alternativa a Renzi. In questo senso, tra i sostenitori di Gianni Cuperlo ci si chiede se sia comunque il caso di lasciare in pista il loro candidato….