Libano, bombe israeliane sui Caschi blu. Ira di Crosetto: “Atto rilevante, protesterò”

Il ministro della Difesa annuncia una protesta formale con Israele dopo il bombardamento sui Caschi blu nel Sud del Libano

Libano, bombe israeliane sui Caschi blu. Ira di Crosetto: “Atto rilevante, protesterò”

“Un atto rilevante, grave”. Così ieri il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha commentato ieri il bombardamento deliberato di un contingente di Caschi blu dell’Onu, impegnato nel Sud del Libano da parte dell’esercito israeliano. A denunciare l’accaduto era stata la stessa Forza di interposizione delle Nazioni Unite (Unifil), la quale aveva riferito che quattro granate sono state sganciate da droni dell’Idf vicino alle forze di peacekeeping impegnate a rimuovere i posti di blocco che impedivano l’accesso a una posizione dell’Onu.

La denuncia dell’Unufil

Si tratta di “uno degli attacchi più gravi” dal cessate il fuoco dello scorso novembre tra Israele ed Hezbollah, hanno sottolineato le forze internazionali. “Una bomba è caduta a 20 metri di distanza, e altre tre sono cadute a circa 100 metri di distanza dal personale e dai veicoli delle Nazioni Unite”, ha spiegato ancora l’Unifil.

“I droni sono stati visti tornare a sud della Linea blu”, ha aggiunto l’Unifil, secondo la quale “le forze israeliane erano state informate in anticipo del lavoro dell’Unifil per rimuovere gli ostacoli nell’area a sud-est della città di Marwahin”. Unifil ha infine ribadito che “qualsiasi azione che metta in pericolo le forze di pace delle Nazioni Unite e le loro proprietà, o qualsiasi interferenza nei compiti loro assegnati, è inaccettabile e costituisce una grave violazione della risoluzione 1701 e del diritto internazionale”.

L’ira di Crosetto contro l’Idf

Ieri anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha condannato l’accaduto (con un post su X), sottolineando come l’Unifil lavori “per garantire sicurezza e stabilità del Libano”. Ben più duro il ministro Crosetto, per il quale “la differenza con gli episodi passati è che questo fatto, che ha toccato Unifil e anche il nostro contingente, non è un errore, una cosa accaduta indipendentemente dalla volontà dell’Idf ma, a quanto ha comunicato Unifil, una scelta precisa”.

“Tanto precisa da parte loro quanto incomprensibile e inaccettabile da parte nostra – ha aggiunto Crosetto – Esprimerò con tutta la forza possibile al mio omologo israeliano la nostra totale disapprovazione (e qualcosa in più) per quanto accaduto”.

Da Parigi si è fatto sentire anche il ministero degli Esteri francese che in una nota ha condannato “fermamente” l’attacco israeliano all’Unifil e ha sottolineato che la protezione delle forze di pace “deve essere garantita”, ribadendo che i caschi blu devono “essere in grado di attuare pienamente il loro mandato ed esercitare la libertà di movimento”.

L’esercito di Tel Aviv nega il bombardamento: “Erano solo granate”…

Dal canto loro, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno spiegato di aver lanciato lunedì granate stordenti vicino al personale della missione Unifil, dopo aver individuato una “presenza sospetta” nell’area. Al quotidiano “Times of Israel“, un portavoce dell’Idf ha riferito che una loro unità di stanza in una postazione nel sud del Libano ha tirato diverse granate stordenti per neutralizzare una “minaccia percepita” e che non sono stati segnalati feriti. A seguito di un’indagine, l’Idf ha sottolineato che non è stato sparato alcun colpo deliberato contro il personale dell’Unifil, aggiungendo che la sicurezza dei civili e delle forze israeliane rimane una priorità assoluta.

In Libano il cessate il fuoco non regge

L’episodio si inserisce in un clima di crescente tensione al confine tra Israele e Libano, mentre si moltiplicano le accuse a Israele di violare il cessate il fuoco del novembre 2024 con attacchi quasi quotidiani contro il Libano. Ufficialmente diretti contro Hezbollah, i raid hanno causato vittime civili e danni a infrastrutture. La tensione resta alta anche dopo che, pochi giorni fa, due soldati libanesi erano rimasti uccisi dall’esplosione di un drone israeliano precipitato nel sud del Paese. L’esercito israeliano ha attribuito l’incidente a un “guasto tecnico” e ha annunciato l’apertura di un’inchiesta ufficiale.

La scorsa settimana il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha votato all’unanimità per prorogare il mandato di UNIFIL fino al 2026, prevedendo un ritiro graduale entro il 2027. Il cessate il fuoco sottoscritto a novembre scorso, mediato da Washington, prevedeva il ritiro di entrambe le parti – esercito israeliano e miliziani di Hezbollah – dal sud del Libano. Tuttavia Tel Aviv mantiene ancora truppe in diverse aree considerate strategiche, mentre Hezbollah respinge le pressioni internazionali per il disarmo del gruppo, sostenendo che la sovranità del Libano potrà essere garantita solo ponendo fine all’aggressione israeliana.

In questo contesto agiscono i Caschi blu, guidati dallo scorso giugno dal generale italiano Diodato Abagnara. L’Italia partecipa alla missione Onu con oltre un migliaio di militari.