Liguria e Sardegna, 16 rinvii a giudizio per peculato. Nell’elenco il deputato Biasotti e l’ex senatore Sanciu, entrambi di Forza Italia

Fondi pubblici per scopi privati. Tradotto: peculato. È questa l’accusa per 13 assessori ed ex consiglieri regionali in Liguria. E altri tre in Sardegna

Fondi pubblici per scopi privati. Tradotto: peculato. È questa l’accusa con la quale in Liguria sono stati rinviati a giudizio 13 assessori ed ex consiglieri regionali (in carica fra il 2005 e il 2010), tra i quali anche l’attuale presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone (Lega). Tra gli ex politici coinvolti, di quasi tutti gli schieramenti politici, ci sono pure Sandro Biasotti (oggi deputato di Forza Italia, partito del quale è coordinatore regionale), Tirreno Bianchi (Pdci), Rosario Monteleone (Udc), Fabio Broglia (Italia di mezzo) e l’attuale sindaco di Zoagli Franco Rocca.

Le cifre contestate vanno da 20mila a 100mila euro, usate per viaggi, taxi, cene, libri, consulenze, biancheria intima, Nutella e latte. L’inchiesta era nata dalle segnalazioni della Corte dei Conti che aveva riscontrato le irregolarità contabili. Il processo comincerà a gennaio 2018.

La stessa accusa è stata notificata a 3 consiglieri della Regione Sardegna, tutti e 3 di FI, finiti nell’inchiesta per il presunto uso illecito dei fondi destinati ai gruppi della legislatura 2004-2009. Il gup del Tribunale di Cagliari ha rinviato a giudizio l’ex assessore e attuale consigliere Mariano Contu, l’ex presidente del Consiglio (dal 2009 al 2014) Claudia Lombardo e l’ex consigliere ed ex senatore Fedele Sanciu. Dichiarato prescritto, invece, il presunto peculato nei confronti degli ex assessori e consiglieri Nicolò Rassu (FI) e Sergio Milia (Udc), a cui venivano contestate spese per 5mila e 4mila euro.