Ho sentito che la premier giapponese Sanae Takaichi raccomanderà Trump per il Nobel per la pace. Ma il mondo è pieno di leccapiedi?
Ivano Meli
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Gentile lettore, di che si stupisce? Il vizio è antico. Ricorda Caligola? I senatori gareggiavano nell’adularlo, e allora lui nominò senatore il suo cavallo, come a dire: contate meno di un cavallo. Il disprezzo per i leccapiedi però è cosa sconosciuta a Trump, che anzi incoraggia le attività cortigiane. Memorabile la sua frase: “Un mucchio di capi di Stato viene a baciarmi il cu**”. Nell’arte ruffiana rimane insuperato il messaggio di Rutte, capo della Nato ed ex premier olandese: “Caro Donald, grazie per il tuo intervento in Iran (il bombardamento dei siti nucleari, ndr) che è stato straordinario e nessun altro aveva osato. Donald, ci hai guidati in un momento davvero, davvero importante per l’America, l’Europa e il mondo. Conseguirai successi come nessun presidente americano negli ultimi decenni. L’Europa pagherà alla GRANDE (maiuscole nel testo, ndr), che è quanto si merita (sic!), e sarà una tua vittoria”. Non so se i senatori romani riuscissero a fare di meglio, perché anche qui ci vuole talento. Comunque, per tornare a noi, diciamo che la Takaichi è la Meloni giapponese, e in parte va capita. Il Giappone, come l’Italia, è militarmente occupato dalla fine della guerra. Vi stazionano 60.000 soldati americani e sono in corso piani per aumentarne la presenza. In Italia “solo” 12.000 militari Usa, ma ospitiamo il più alto numero di atomiche Usa, circa 100, più di quante ne abbia cumulativamente il resto d’Europa. Caligola è morto, ma l’impero vive ancora.
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