Linea comune tra Governo e Regioni sul nuovo decreto anti-Covid. Bonaccini: “Serve un confronto urgente sul prossimo Dpcm e sul Piano nazionale di ripresa e resilienza”

Linea comune tra Governo e Regioni sul nuovo decreto anti-Covid. Bonaccini: “Serve un confronto urgente sul prossimo Dpcm e sul Piano nazionale di ripresa e resilienza”

E’ una linea comune tra Governo centrale e Regioni quella emersa oggi con il nuovo decreto anti-Covid (leggi l’articolo). Il Consiglio dei ministri ha approvato il provvedimento che prolunga fino al 27 marzo lo stop agli spostamenti tra le regioni. Il testo, proposto dal premier, Mario Draghi e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Fino al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.

Decisioni accolte con favore dai presidenti delle Regioni: “abbiamo manifestato ai ministri Gelmini e Speranza il consenso delle Regioni alla proroga delle misure relative al blocco degli spostamenti interregionali”, dice il governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che aggiunge: “Ora però c’è l’esigenza di due incontri urgenti fra il Governo e le Regioni. Il primo a brevissimo termine sui contenuti che dovrà avere il prossimo Dpcm per il contenimento dell’emergenza Covid-19. Il secondo, per il quale comunque i tempi stanno stringendo, dovrà riguardare il lavoro di squadra che governo e regioni dovranno portare avanti per un efficace utilizzo delle risorse che saranno previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”.

“Ieri abbiamo inviato al governo le nostre prime proposte che abbiamo approvato all’unanimità – ha detto ancora Bonaccini -, al di là delle identità politiche e territoriali. Un fatto certamente non scontato e anche per questo aspetto mi auguro che il documento sia attentamente valutato da parte del governo. Devo dire che già ieri ho notato la massima attenzione e sensibilità da parte dei due ministri. Ed è già un bel segnale”.

Il consiglio dei ministri ha prorogato anche il divieto di spostamenti verso abitazioni private tra le 22 e le 5 in zona gialla all’interno della stessa regione e in zona arancione all’interno dello stesso comune, gli spostamenti nelle abitazioni private sono consentiti fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni. Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini.

Non ha partecipato al Consiglio dei ministri, Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico, ma uscendo da palazzo Chigi, dove ha partecipato a un altro incontro, ha confermato che la divisione delle regioni in colori, a seconda del rischio di contagio, ha funzionato: “Mi sembra di poter dire che il sistema stia funzionando, un sistema di controllo, di intervento rapido. Deve forse essere consolidata questa capacità di intervenire rapidamente”.

“Il sistema dei colori? Le decisioni politiche spettano ai decisori politici – ha aggiunto -, io rappresento un gruppo di tecnici che ha dato dei suggerimenti il sistema ha funzionato bene, ha funzionato anche compatibilmente con la sofferenza dell’intero paese”. Miozzo ha poi detto che “il governo ci ha chiesto una moderazione nelle esternazioni delle nostre comunicazioni, ma niente di più, non ci sono state istruzioni di comportamento” e non ha nascosto preoccupazione per la diffusione delle varianti del Covid anche nel nostro paese: “E’ inutile dire che c’è preoccupazione al riguardo, ma va sottolineato che il sistema di controllo e intervento rapido sta funzionando. Stiamo lavorando per consolidarlo e rafforzarlo”.