Linea dura contro i corrotti. Ora rischiano fino a 10 anni. Salgono le pene per i pubblici ufficiali colpevoli. Ma il falso in bilancio finisce nel dimenticatoio

L’auspicio è quello che i pubblici ufficiali ci penseranno ancor di più rispetto al passato prima di compiere un atto contrario ai propri doveri d’ufficio. Perché ora se verranno giudicati colpevoli rischieranno fino a 10 anni di carcere. Approvato l’emendamento del Governo approvato in commissione Giustizia al Senato, dove è in corso l’esame del ddl anticorruzione. Per i casi di corruzione “propria” passa da 4 a 6 anni (la pena minima) e da 8 a 10 anni (la pena massima). Decisione che il premier, Matteo Renzi, commenta affidandosi a un tweet: “Prima l’Autorità affidata a Cantone. Poi i commissariamenti col decreto Madia. Adesso aumentiamo le pene per i corrotti #lavoltabuona”.

TRA SCONTRI E RINVII
Protesta Forza Italia e seduta della commissione rinviata a martedì prossimo. Il presidente della Commissione, Francesco Nitto Palma, definisce “irrazionale l’intero sistema sanzionatorio dal momento che il reato di corruzione viene punito in maniera più rilevante rispetto alla corruzione in atti giudiziari”. Duro anche Ciro Falanga sempre di Forza Italia: “Se l’obiettivo è quello di fare una buona legge, occorre una rivisitazione sistematica delle pene. Se al contrario, l’obiettivo è semplicemente licenziare il provvedimento ad una determinata ora, qualunque esso sia, ciò non può che vedere Forza Italia in posizione di energica opposizione”. Linea condivisa anche da colleghi di altri partiti. Ma tira dritto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che intervenendo al Tg1 delle 20 fissa anche una dead line per l’approvazione definitiva del provvedimento: “Il pacchetto anticorruzione, che darà nuovi poteri, sarà approvato dall’aula del Senato la prossima settimana”.

PRIORITÀ DIMENTICATE
Rimane deluso chi si aspettava anche il tanto annunciato quanto mai arrivato emendamento sul falso in bilancio. A lanciare la pietra il presidente della commissione Giustizia del Senato Nitto Palma che chiede conto dei motivi per i quali il governo non ha ancora presentato l’emendamento sul falso in bilancio. Provvedimento che dovrebbe arrivare direttamente in Aula senza passare per la Commissione. “Ha forse qualche problema all’interno della sua maggioranza?”, si chiede riflettendo a voce alta Nitto Palma, “se il Governo ci avesse pensato prima e non si fosse solo limitato allo spot ‘da sei a dieci’ sarebbe stato meglio”.