Lite furibonda sulle poltrone. Slittano le nomine nella Sanità in Lombardia

Nella maggioranza non c'è accordo sulla lottizzazione delle direzioni. Così tutto è rinviato al 28 dicembre.

Lite furibonda sulle poltrone. Slittano le nomine nella Sanità in Lombardia

Ancora un vertice di maggioranza ieri in Regione per trovare la quadra sui nomi dei 41 direttori generali delle Asst, delle Ats, dell’Areu, degli Istituti di ricerca a carattere scientifico e dei presidenti di cinque di essi. Accordo ancora una volta non trovato. Restano dieci giorni perché tutti i tasselli del puzzle vadano a incastrarsi: una riunione di giunta, non a caso, è stata fissata per il 28 dicembre. Sarà in quella sede che inevitabilmente le decisioni in merito ai nuovi vertici della sanità lombarda dovranno essere prese, perché i vincitori saranno in carica nel loro nuovo ruolo dal primo gennaio 2024.

Nella maggioranza non c’è accordo sulla lottizzazione delle direzioni. Così tutto è rinviato al 28 dicembre

La partita principale si gioca a Milano, ma ci sono anche realtà come Bergamo dove le nomine in sanità incrociano, ritardandola, l’investitura del prossimo candidato sindaco per il centrodestra che sarà decisa solo a giochi fatti per i direttori generali. Ma procediamo con ordine. Il posto lasciato libero all’Areu, l’agenzia regionale emergenze e urgenze, da Alberto Zoli, che la guida dall’anno in cui è stata fondata, il 2008, e che è prossimo alla pensione (è del 1955) è ambito da Matteo Stocco, attuale direttore generale dell’Azienda Socio Sanitaria dei Santi Paolo e Carlo, in quota Fratelli d’Italia. Nomi indicati dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso ma non sgraditi a Fratelli d’Italia sono quelli di Maria Grazia Colombo all’Asst Fatebenefratelli-Sacco, dove passerebbe da commissario a direttore generale, e di Angelo Cordone all’Irccs Besta.

Ogni partito e ogni candidato gioca la sua partita: è di ieri la notizia che settanta associazioni tra onlus, associazioni e sindacati, ciascuno su propria carta intestata, ha inviato una lettera-appello alla Regione perché alla guida del Policlinico di Milano rimanga l’architetto di fede salviniana Marco Giachetti. Ma alla sua poltrona di presidente punta, in quota Fratelli d’Italia, il primario della Neonatologia del Niguarda Fabio Mosca, molto vicino ai La Russa, per il quale un posto in cda si dà già per certo. Qui siederà a fianco dell’ex dg Luigi Macchi e di Alessandra Kustermann, ex primaria del Policlinico indicata dal Comune di Milano.

Alla direzione generale dell’Asst Papa Giovanni che gestisce, tra gli altri, l’ospedale di Bergamo, il ballottaggio è tra Mara Azzi e Peter Assembergs. Quest’ultimo, oggi direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest, è sponsorizzato da Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture e capo delegazione della Lega in Giunta. Agli Spedali Civili di Brescia, Fratelli d’Italia vuole il “tecnico” Ezio Belleri. All’Asst di Lecco dovrebbe andare Luca Stucchi, finora direttore generale ad Imperia. Fabio Banfi, in quota Fratelli d’Italia, dovrebbe essere confermato direttore generale dell’Asst Lariana. Fratelli d’Italia guarda con interesse anche all’Asst della Valle Olona, che comprende Busto Arsizio e Gallarate. Qui il potente ex assessore alla Sanità Mario Mantovani punterebbe su Ezio Belleri, oggi a capo del Policlinico di Milano.

In provincia di Varese la disputa è anche interna ai meloniani: il gruppo dei “Fratelli” che fanno riferimento a Ignazio La Russa, capitanati dall’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, avvocata nello studio milanese del presidente del Senato, avrebbe puntato le sue fiche su Matteo Stocco. Ma il direttore generale dell’azienda dei Santi Paolo e Carlo, come detto, guarda in direzione Areu e avrebbe già indicato come seconda scelta il Niguarda. Guido Bertolaso avrebbe fatto il nome di Carlo Nicora, ma la bocciatura è probabile perché non è considerato organico a Fratelli d’Italia. La casella dell’Asst Valle Olona è importante perché il futuro direttore generale dovrà sovrintendere alla realizzazione dell’ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate, alla gestione dei due ospedali esistenti fino all’apertura del nuovo, all’avvio dell’hub regionale per le emergenze nel vecchio Deposito dell’Aeronautica militare a Gallarate.

All’Ats Metropolitana di Milano Bertolaso vorrebbe la riconferma di Walter Bergamaschi, recentemente assolto in appello dalla Corte dei conti dall’accusa di danno erariale per la vendita e il successivo affitto per sei anni della sede Ats di corso Italia. In odore di promozione sarebbero Guido Grignaffini, attuale direttore socio-sanitario a Vimercate, e Vincenzo Petronella, oggi direttore amministrativo dell’Istituto nazionale dei tumori. Qui dovrà essere nominato un nuovo presidente, come al Besta di Milano e al San Matteo di Pavia, dove oggi il presidente è Alessandro Venturi, voluto dal governatore Attilio Fontana.