Approvata in fretta furia una maxi garanzia di Stato per tre navi che il miliardario inglese Richard Branson comprerà da Fincantieri. Coi soldi prestati da Cassa Depositi

di Stefano Sansonetti

Convocazione e delibera in fretta e furia. Non c’è che dire, dalle parti del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, hanno voluto fare le cose alla svelta. E ha voluto sbrigarsi anche il segretario del Comitato, Luca Lotti, che è anche sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Così, dopo una convocazione lampo firmata il giorno prima dallo stesso Lotti, e senza nemmeno la tradizionale riunione preparatoria (il cosiddetto “pre-Cipe”), ieri il Comitato ha deciso di concedere “un limite speciale” alle garanzie fornite al settore della cantieristica dalla Sace, la società di assicurazione dei crediti all’export controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il tutto – è scritto in una nota – per “consentire il perfezionamento di contratti di costruzione di navi da crociera da parte di Fincantieri”. Anche quest’ultima, per inciso, controllata da Cdp.

IL DUBBIO – Ma perché tutta questa fretta? La nota del Cipe non ne parla, ma a quanto filtra da Palazzo Chigi quella che sembrerebbe un’espansione delle garanzie Sace riguarda innanzitutto un contratto di Fincantieri con la Virgin Voyages del plurimiliardario inglese Richard Branson. Lo scorso 18 ottobre era stato la stessa Virgin ad annunciare un accordo con Fincantieri per la fornitura di tre navi da crociera. Il tutto nell’ambito di un’operazione in cui Cdp e Unicredit finanzieranno Virgin Voyages con 2 miliardi di dollari, con la garanzia della Sace. Certo fa effetto vedere Cdp che presta soldi a Virgin per permetterle di comprarsi tre navi da crociera. Ma va anche detto che l’operazione da una parte va incontro a una controllata della stessa Cassa, ossia Fincantieri che mette in cascina un ricco contratto. E dall’altra parte la Cassa avrà un suo ritorno dal prestito. La delibera Cipe, però, potrebbe riguardare anche un contratto da 3 miliardi di dollari finalizzato ad aprile tra Carnival e Fincantieri per la costruzione di 5 navi da crociera destinate a operare in mercati emergeti come Cina e Australia.

GLI SVILUPPI – E in ballo c’è anche un’altra opzione. A settembre Fincantieri e Cssc (China State Shipbuilding Corp.) hanno firmato sempre con Carnival un accordo non vincolante per la fornitura di 2 navi da crociera da costruire in Cina e destinate al mercato cinese. Qui però l’accordo è subordinato alla costituzione della joint venture tra Fincantieri e Cssc e al perfezionamento del finanziamento. Insomma, lo schema è lo stesso: la società committente ha bisogno di soldi per ordinare le navi e i conseguenti finanziamenti bancari arrivano solo se c’è la garanzia di Stato. Garanzia che viene data da Sace, visto che in ballo ci sono le forniture italiane di Fincantieri. Insomma, qualcuno ha detto a Lotti e al Cipe di sbrigarsi nell’ampliare il plafond Sace per consentire a Fincantieri di concludere i contratti. E i nuovi plafond, a quanto filtra, sono così alti da fare impressione.

Twitter: @SSansonetti