L’obbligo vaccinale non c’è più, ma le multe per chi non si è adeguato restano. E intanto con Omicron 5 il Covid sta rialzando la testa

L'obbligo vaccinale non c'è più, ma le multe per chi non si è adeguato restano. E intanto con Omicron 5 il Covid sta rialzando la testa

L’obbligo vaccinale non c’è più, ma le multe per chi non si è adeguato restano. E intanto con Omicron 5 il Covid sta rialzando la testa

Strano Paese l’Italia dove accade tutto e il contrario di tutto. Già perché l’ultima stramberia è quella che arriva direttamente dalla lotta al Covid dove, ormai da tempo, l’obbligo vaccinale non c’è più ma le multe per chi non si sottopone all’immunizzazione procedono come nulla fosse.

Un controsenso evidente, probabilmente frutto della giungla di regole tutte italiane, su cui è arrivata perfino la conferma dal ministero della Salute che avrebbe avvisato le Regioni che le sanzioni, da 100 euro l’una, continueranno ad arrivare per tutto il mese di luglio e, salvo cambino le norme, potrebbero continuare a piovere sugli italiani anche nei mesi a venire.

L’obbligo vaccinale non c’è più, ma le multe restano

Come si legge nell’email inviata ai governatori: “Si informa che le consegne degli ulteriori avvisi continueranno per tutto il mese di luglio. Vi terremo aggiornati via via con i numeri previsti in consegna che comunque saranno sempre con lotti di massimo 50mila al giorno al livello nazionale”.

A finire nei gangli di questa stortura del sistema sono gli over 50, i lavoratori delle scuole, delle forze dell’ordine e della Sanità. Così a finire nel mirino delle sanzioni sono stati sia quelli che quando vigeva ancora l’obbligo avevano scelto di non sottoporsi al trattamento, neanche alla prima dose, come anche a colore che non avevano completato l’intero ciclo comprensivo della dose booster.

Si tratta di una platea complessiva di circa tre milioni di persone di cui, a fine giugno, soltanto due milioni erano state sanzionate. Per questo chi non ha visto recapitarsi la sanzione da 100 euro, nonostante l’obbligo sia decaduto con la legge del 15 giugno scorso, verranno raggiunte nei prossimi mesi.

Il bollettino

Una rogna burocratica che arriva proprio in un momento di recrudescenza della pandemia che, complice l’avvento di Omicron 5, sta macinando numeri da record. Soltanto ieri, secondo i dati del ministero della Salute guidato da Roberto Speranza, i nuovi casi sono stati 53.905 mentre ieri erano stati 62.704.

Una discesa lieve che non deve trarre in inganno perché i test eseguiti, tra antigenici e molecolari, sono stati 246.512 con il tasso di positività al 21,8%, mentre ieri ne erano stati eseguiti 292.345 e il tasso di positività era al 21,4%. Insomma secondo gli esperti la curva non scende ma resta stabile. Fortunatamente sono in calo le vittime che nelle ultime 24 ore sono state 50 a fronte delle 62 del giorno precedente.

Con i contagi che stanno riprendendo a correre, aumenta la pressione sugli ospedali. Questa, pur rimanendo ampiamente sotto controllo, ieri ha fatto registrare un preoccupante aumento di 144 unità, assestandosi su 4.947 pazienti ricoverati nei reparti ordinari. Fortunatamente va meglio in terapia intensiva dove sono 216 i pazienti ricoverati, in calo di 10 unità rispetto al giorno precedente.

Crescono le ospedalizzazioni pediatriche

Quel che è certo è che con Omicron 5, è evidente l’aumento della circolazione del Covid. Un fenomeno già visto nel resto dell’Europa e che sta facendo segnare un brusco stop nella riduzione dei ricoveri negli ospedali italiani. A certificare come siamo già in presenza di una nuova ondata è la rilevazione settimanale, per il periodo compreso tra il 14 e il 21 giugno, effettuata negli ospedali sentinella e nei reparti di pediatria aderenti alla rete della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere.

Ma c’è di più. Dai dati di Fiaso emerge come la nuova variante sta facendo segnare un significativo aumento dei ricoveri in età pediatrica che sono raddoppiati. Fiaso, inoltre, rileva che ieri c’è stato anche il ricovero in terapia intensiva di un bambino risultato privo di alcuna comorbidità.