L’ombra di una lobby nera dietro la campagna elettorale di FdI a Milano. Inchiesta di Fanpage svela un inquietante retroscena tra “lavatrici” e baroni della destra più estrema

Un'inchiesta di Fanpage su un gruppo di esponenti di FdI a Milano svela un inquietante retroscena tra "lavatrici" e baroni della destra più estrema.

L’ombra di una lobby nera dietro la campagna elettorale di FdI a Milano. Inchiesta di Fanpage svela un inquietante retroscena tra “lavatrici” e baroni della destra più estrema

Una “lavatrice” per ripulire finanziamenti illeciti, cioè in nero, strani personaggi della destra più estrema, frasi razziste, fasciste e sessiste. C’è tutto questo – secondo quanto ha rivelato un’inchiesta di Fanpage.it mostrata ieri sera da Piazza Pulita – dietro alcune strane manovre che Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, avrebbe compiuto a Milano, anche per sostenere la candidatura di Luca Bernardo alla guida di Palazzo Marino. Tre anni fa un giornalista si è finto un uomo d’affari interessato a finanziare un gruppo politico e per farlo ha iniziato a frequentare un gruppo di personaggi dell’estrema destra milanese, alcuni dei quali esponenti anche di FdI.

Una lobby nera al cui vertice ci sarebbe, sempre secondo quanto rivela l’inchiesta di Fanpage.it, Roberto Jonghi Lavarini, detto il “Barone nero”, condannato a due anni per apologia del fascismo. Tramite Lavarini, il giornalista conosce Carlo Fidanza (nella foto), l’europarlamentare e capo delegazione di FdI a Bruxelles. Nasce un rapporto che nel giro di qualche mese consente la giornalista sotto copertura di frequentare incontri, eventi e riunioni promosse dal gruppo di esponenti del partito della Meloni, anche finalizzate a sostenere la candidatura al consiglio comunale del capoluogo lombardo dell’avvocato Chiara Valcepina.

Poi arrivano le richieste di finanziamenti al presunto uomo d’affari: “Le modalità sono: versare nel conto corrente dedicato. Se invece voi avete l’esigenza del contrario e vi è più comodo fare del black, lei si paga il bar e col black poi coprirà altre spese”, dice Fidanza a l’uomo d’affari che in realtà è un giornalista di Fanpage.

È Javarini, poi, a spiegare di avere a disposizione “una serie di lavatrici” per il finanziamento alla campagna elettorale che sostiene di avere usato più volte. Durante alcune riunioni del gruppo, inoltre, con la telecamera nascosta si riprende anche altro: molti dei partecipanti non condividono, con commenti pesanti, la scelta del candidato sindaco della coalizione, Luca Bernardo. Incontri in cui, tra le altre cose, volano battute su negri, ebrei, migranti e riferimenti al discorso di Hitler alla birreria di Monaco di Hitler, oltre a commenti sessisti.

La telecamera nascosta di Fanpage arriva perfino a riprendere Longhi Javarini mentre sostiene, senza fare nomi né circostanze, di essere parte di “un gruppo trasversale, diciamo esoterico, dove ci sono diversi massoni. Poi c’è tutto un filone di ammiratori di Hitler, in più abbiamo un nostro informale servizio di informazioni e sicurezza, abbiamo una rete di ex militari”. Un’organizzazione, spiega il Barone Nero, trasversale ai partiti: “Noi abbiamo contatti politici all’interno del centrodestra, non solo nella Lega ma anche in Fratelli d’Italia e persino Forza Italia”.

Le reazioni. Meloni: “Chiedo di vedere l’intero filmato”.

“Chiedo ufficialmente a Fanpage di darmi il girato di questi tre anni. Sono rigida – ha commentato la leader di FdI Giorgia Meloni – ma non me ne vogliate se non giudico i miei dirigenti sulla base di un filmato. Non ho problemi a rispondere, ma non chiedetemi di valutare un dirigente sulla base di un video montato da voi e curiosamente mandato in onda a due giorni dal voto. Disponibili a prendere decisione se responsabilità reali, ma vi chiedo l’ intero girato di cento ore. Sono sempre stata chiara sull’onestà e sui rapporti con alcuni ambienti”.

“Ribadisco – sottolinea Meloni – a nome di Fratelli d’Italia che nel nostro movimento non c’è alcun spazio per atteggiamenti ambigui sull’antisemitismo e sul razzismo, per il paranazismo da operetta o per rapporti con ambienti dai quali siamo distanti anni luce, né per atteggiamenti opachi sul piano dell’onestà”.

Fidanza: “Mi autosospendo. Non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari”.

“Dopo aver visto il servizio confezionato ieri sera da Fanpage e mandato in onda da Piazza Pulita – ha detto invece Fidanza prima di annunciare la decisione di autosospendersi – voglio ribadire ai miei amici, ai miei elettori e a quelli di tutto il mio partito che non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari e che nello specifico, in più occasioni che purtroppo non sono state mandate in onda, ho ribadito al ‘giornalista infiltrato’ che asseriva di voler contribuire alla campagna elettorale di una candidata la necessita’ di farlo secondo le modalità previste dalla normativa vigente”.

“Nell’associarmi alla richiesta del mio partito di ottenere i filmati integrali che mi riguardano senza tagli o manomissioni – ha poi aggiunto Fidanza – in modo che gli stessi possano essere visionati dai competenti organi di FdI, su richiesta di Giorgia Meloni, ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d’Italia da attacchi strumentali”.

D’Uva (M5S): “Immagini sconvolgenti che mettono in luce una visione politica estremista e reazionaria”.

“Quanto emerso dall’inchiesta di Fanpage.it è grave e molto preoccupante. Immagini sconvolgenti che mettono in luce una visione politica estremista e reazionaria e una tendenza all’illegalità con condotte penalmente rilevanti” afferma il deputato M5S Questore Francesco D’Uva. “Colpisce, certamente, – continua D’Uva – sia il bieco legame con il mondo della massoneria e il supporto all’ideologia del nazismo, dell’antisemitismo, del razzismo, sia la facilità con cui questi individui si destreggiano nel torbido e nell’illecito. È necessario, in tal senso, ricordare che l’istigazione all’odio, i finanziamenti illeciti, l’apologia del fascismo sono comportamenti qualificati, dal nostro ordinamento, come ‘reati'”.

“Non possiamo consentire che nelle Istituzioni – ha aggiunto l’esponente M5S -, a rappresentare i cittadini, ci sia un manipolo di affaristi che inneggiano al nazifascismo. Le immagini parlano chiaro. Alla magistratura il ruolo di evidenziare le fattispecie penalmente rilevanti, alla politica il compito di pretendere, a voce unita, le immediate dimissioni dell’europarlamentare Carlo Fidanza”.