Non più pubblica utilità ma profitto con il benestare della politica, conquistato a suon di mazzette e case affittate a costo zero. Questo il filo conduttore che lega il costruttore romano Sergio Scarpellini al sindaco di Ponzano Romano Enzo De Santis in quota Centrodestra, arrestato per corruzione e finanziamento illecito, e all’ex parlamentare Denis Verdini, indagato per finanziamento illecito a seguito della scoperta che lo stabile dove aveva sede il suo partito era stato concesso gratuitamente. Al vaglio anche la posizione di Luciano Ciocchetti, ex vicepresidente della Regione Lazio ai tempi di Renata Polverini, anch’esso destinatario di un appartamento affidato a titolo gratuito. Oltre a loro sono indagati, seppur in stato di libertà, anche l’ex presidente dell’Assemblea Capitolina del Pd, Mirko Coratti indagato per corruzione e finanziamento illecito e condannato a 4 anni e 6 mesi nel processo Mafia Capitale, il consigliere comunale di Capena Dario Sestili accusato di corruzione. Un rapporto malato tra imprenditoria e amministrazione che è sempre esistito ma che, inchiesta dopo inchiesta, sembra essere mutato tanto che le parti giocano una partita in cui i ruoli appaiono confusi, dove spesso è il politico ad alzare la cornetta per chiedere denaro al costruttore e non viceversa. Questo quanto portato alla luce dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Barbara Zuin con l’operazione di ieri che, tra l’altro, non è che un piccolo capitolo della maxi inchiesta che nel 2016 portò all’arresto di Raffaele Marra, ex braccio destro della sindaca di Roma Virginia Raggi, avvicinato da Scarpellini al fine di intessere, come ha sempre fatto ma stavolta senza riuscirci, rapporti di stretta collaborazione con il Campidoglio. E potrebbe non essere nemmeno l’ultimo atto della vicenda come i tanti omissis fanno pensare. Del resto Scarpellini ha partecipato e foraggiato questo sistema ma è anche colui che, parlando ai pm, lo sta frantumando pezzo dopo pezzo.
Re del mattone – Per ingraziarsi il favore della politica, il re del mattone era disposto a tutto. A Verdini aveva affidato gratis l’immobile di via Poli 29, a Roma, in seguito diventato la sede del partito Ala, mentre Ciocchetti aveva in uso l’ufficio di via Lucrezio Caro 12. Ma è con Mirko Coratti, ritenuto indispensabile per superare gli insormontabili intoppi di edilizia, che Scarpellini si supera affidandogli l’appartamento di piazza Cavour 23, di ben 144 mq e con valore di mercato di 1 milione e 300 mila euro, per oltre 8 anni. Non solo case, tra gli strumenti in mano al costruttore anche fantasiose sponsorizzazioni. Come quella per la squadra di calcio Asd Valle del Tevere riconducibile al sindaco De Santis, a cui aveva fatto avere 390 mila euro per sveltire alcuni progetti di edilizia nel piccolo comune, o i 30 mila versati alla squadra locale di Capena, dove il costruttore aveva terreni e un centro commerciale da affittare, al fine di ingraziarsi l’intera giunta.