Lockdown finito pure per i piromani. Cassonetti a fuoco in tutta Roma. In quattro giorni distrutti 34 raccoglitori. La Raggi: “Il Campidoglio non si farà intimidire”

Con la fine del lockdown, tornano in azione anche i piromani dei cassonetti. Questa l’amara scoperta che emerge dai continui roghi che, a macchia di leopardo, stanno distruggendo i raccoglitori dell’immondizia in tutto il territorio della Capitale. Tanto per esser chiari, negli ultimi cinque giorni sono stati distrutti 34 bidoni della spazzatura, per un danno che Ama quantifica in 22 mila euro, con gli ultimi tre casi hanno interessato la zona di Ostia. Incendi per i quali la mano dolosa è più che una semplice ipotesi come ha spiegato ieri la mini sindaca del X Municipio, Giuliana Di Pillo, che senza girarci intorno ha detto: “Non è un attacco solo nei confronti dell’Amministrazione ma contro la gente per bene”.

A pensarla allo stesso modo è la sindaca Virginia Raggi che da tempo combatte contro questo odioso fenomeno che rischia di causare anche seri danni alla salute pubblica a suon di esposti e denunce. “Per quanto riguarda il Municipio VII, in una sola giornata, sono stati bruciati 10 cassonetti. Gli altri incendi sono stati appiccati nelle zone del Quadraro e Don Bosco. Questi ultimi episodi si aggiungono agli altri roghi che dal 2018 ad oggi hanno distrutto oltre 1.000 cassonetti. Tutto ciò è inaccettabile. Un vero e proprio schiaffo alla nostra comunità e a tutti noi cittadini” ha tuonato la prima cittadina di Roma.

Che la situazione sia fuori controllo, lo ha detto chiaro e tondo l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, secondo cui “è inaccettabile per la Capitale fare la conta ogni mattina dei cassonetti stradali incendiati”. Proprio per questo la municipalizzata romana, con una nota, ha preannunciato che presenterà denuncia contro ignoti alle autorità competenti. Il sospetto, come sostenuto più volte in passato dalla sindaca, è che dietro questi roghi dolosi ci sia una regia comune tanto che la stessa Ama ha precisato che “da inizio anno sono stati vandalizzati per incendio 154 cassonetti”, un dato impressionante considerando il lungo lockdown, a fronte “dei 460 bruciati durante l’intero anno precedente”.

L’azienda, prosegue la nota, ha già incaricato alcune squadre specializzate per sostituire i raccoglitori bruciati che “essendo catalogati come rifiuti combusti” richiedono che la loro rimozione avvenga “con particolari accorgimenti” che potrebbero comportare ritardi nella raccolta dei rifiuti nelle aree colpite dai roghi.