Da Zelensy nessuna resa, l’offensiva russa continua ma il Donbass resiste. E Kiev chiede altro supporto all’Occidente

Per il presidente dell'Ucraina il Donbass resiste ma senza aiuti dall'Occidente, la resistenza non potrà durare a lungo

Da Zelensy nessuna resa, l’offensiva russa continua ma il Donbass resiste. E Kiev chiede altro supporto all’Occidente

L’offensiva russa continua ma “il Donbass resiste”. Questo quanto detto dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo cui “le truppe ucraine stanno gradualmente liberando il territorio della regione di Kherson”, ha detto Zelensky nel consueto discorso serale.

Il Donbass resiste e la resistenza avanza

“Il villaggio di Tavriis’ke è stato aggiunto all’elenco degli insediamenti restituiti al nostro stato. C’è un certo successo anche nella regione di Zaporizhzhia. A Severodonetsk continuano feroci battaglie di strada”. L’esercito russo conduce assalti a Severodonetsk ma, secondo Zelensky, “invano”.

Difficile la situazione nell’Oblast di Lugansk. Il governatore, Serhiy Gaidai, sostiene che i bombardamenti nell’impianto chimico Azot avrebbero causato un incendio dopo la fuoriuscita di tonnellate di petrolio. Sulla struttura, dove si erano rifugiati molti civili e che sarebbe ancora sotto il controllo ucraino, nelle scorse ore sono arrivate notizie contrastanti. Secondo la Tass che cita Rodion Miroshnik, ambasciatore della Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) in Russia, i civili rifugiati nell’impianto avrebbero iniziato a lasciare lo stabilimento.

Zelensky chiede all’Ue di accogliere l’Ucraina al più presto

Intanto, sul piano internazionale, Kiev continua a chiedere sostegno dei partner. Ieri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è tornata nella capitale ucraina per incontrare Zelensky. Kiev, dopo aver presentato la richiesta di adesione all’Unione europea, attende da Bruxelles il via libera allo status di candidato e spera che il percorso proceda rapidamente.

“Sono certo che presto riceveremo una risposta sullo status di candidato per l’Ucraina. Sono convinto che questa decisione possa rafforzare non solo il nostro Stato, ma anche l’intera Unione europea. Cos’altro deve accadere in Europa – ha concluso – per chiarire agli scettici che il fatto di tenere l’Ucraina fuori dall’Unione europea va contro l’Europa?”.

La posizione di Stati Uniti e Cina

I russi, come le persone in tutto il mondo, “meritano di vivere senza repressione e di poter esercitare i loro diritti umani e le libertà fondamentali senza timore di ritorsioni”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in occasione della festa nazionale della Federazione russa. “Purtroppo, questa non è la realtà nella Russia di oggi”.

Questo perché “Il governo russo sta tentando di tenere i suoi cittadini all’oscuro delle atrocità che sta commettendo in Ucraina”. E “la guerra del Cremlino ha lasciato la Russia isolata a livello internazionale e sta derubando i cittadini russi della possibilità di costruire un futuro migliore in armonia con i loro vicini”.

Intanto il governo di Pechino fa sapere di non aver mai fornito supporto materiale a Mosca durante l’attuale crisi. A dirlo, mettendo fine alle illazioni, è il ministro della Difesa Wei Fenghe. Il ministro della Difesa cinese ha ricordato che la Cina ha sostenuto i colloqui di pace e si è opposta a “fornire armi, esercitando la massima pressione”.