Lombardia, Pizzighini: “Il dramma delle famiglie con disabili al centro dell’agenda M5S”

Sabato oltre 100 associazioni manifesteranno davanti alla Regione Lombardia contro i tagli ai sussidi per i caregivers.

Lombardia, Pizzighini: “Il dramma delle famiglie con disabili al centro dell’agenda M5S”

“Quello della disabilità sarà uno dei temi che affronterò nel mio intervento all’assemblea regionale del Movimento 5 stelle di sabato prossimo. Ovviamente saremo presenti in piazza Lombardia alle 11 a fianco delle associazioni che protestano contro i tagli dei sussidi ai caregivers e ci piacerebbe che ci fosse anche Giuseppe Conte. Eventualità che non escludo se i tempi coincidono”. Paola Pizzighini è la consigliera regionale del M5S che sta seguendo più da vicino la questione dei fondi destinati alle persone con disabilità. Anche lei sarà alla kermesse del Movimento di sabato prossimo a Sesto.

Tutto nasce dalla famosa delibera di giunta di dicembre scorso…
La delibera è la conferma di quanto sbagliate fossero le scelte intraprese dal Governo e Regione Lombardia, in materia di assistenza alle persone con disabilità. Chiediamo che i tagli siano totalmente azzerati. Riteniamo che all’interno del bilancio regionale vi siano le risorse da poter destinare all’assistenza delle persone con disabilità a cominciare da quelle dedicate alla comunicazione del Presidente Fontana, fino alle centinaia di milioni che Regione ha sperperato in progetti come la Pedemontana. Se il centrodestra, che governa la Lombardia da oltre vent’anni, non è capace di trovarle, se non sono in grado di ridare poche centinaia di euro per l’assistenza di chi si trova in gravi condizioni di difficoltà, ci chiediamo cosa siano lì a fare.

Tagliano sussidi ma in cambio danno servizi. Cosa non condividete di questa impostazione?
I servizi già erano scarsi e già c’era una protesta per avere più fondi per incrementarli, poi era di fatto impossibile che entro giugno potesse entrare in vigore la nuova disciplina. Di qui tutte le associazioni si sono mosse per chiedere: primo che non ci fossero tagli, poi che ci fosse la libertà di poter scegliere di essere assistito da un proprio familiare. Parlano tanto in Regione Lombardia di libertà di scelta e di sussidiarietà e poi tolgono questa possibilità.

Dopo le proteste contro la riduzione del sussidio da 650 a 400 euro mensili la Regione però è tornata sui suoi passi.
“Hanno fatto il gioco delle tre carte, prendevano 650 euro di sussidio, lo hanno abbattuto a 400, poi però sono tornati indietro e ne danno 500 euro, giusto per poter dire: “avete visto che abbiamo aumentato le somme?”. L’altro problema è che non solo tolgono dei soldi, ma nel caso dei sussidi B1, relativi alla disabilità grave, vengono bloccate tutte le nuove domande e messe in lista d’attesa. Finché, ed è aberrante, qualcuno non muore, non può subentrare la nuova richiesta. Già ci lamentiamo della sanità in Lombardia, adesso diamo questo trattamento alle persone con disabilità: il welfare lombardo si va a far benedire definitivamente.

I servizi che dovrebbero compensare il taglio dei sussidi a chi deve fornirli?
La nuova fase di fornitura diretta dei servizi e non dei sussidi doveva entrare in vigore a giugno, ma è stata rinviata. La prospettiva terrorizza le famiglie e le associazioni, perché se poi i servizi non dovessero funzionare, sarebbero beffati doppiamente: non avrebbero i soldi e neppure i servizi. Servizi che vengono erogati soprattutto dai comuni per la disabilità B2, quella più leggera, ma i comuni hanno meno soldi e dove non c’erano dei servizi decenti, è impossibile che in pochi mesi non solo diventino efficienti, ma che vengano anche implementati.