“Ogni centesimo che recuperiamo dall’evasione deve essere automaticamente trasformato in abbassamento delle tasse”. Il capogruppo M5S in commissione Finanze del Senato, Emiliano Fenu, riassume così il senso delle misure varate dal Governo per il contrasto al sommerso.
Di Maio parla di grande risultato ottenuto sulla Manovra dopo il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Di solito quando c’è un vincitore c’è anche uno sconfitto: è Matteo Renzi?
“Guardi, ogni Manovra ha le sue complessità, quindi non ne farei una questione di vincitori o vinti. Per il Movimento 5 Stelle è una vittoria aver evitato l’aumento dell’Iva, aver mantenuto Quota 100, aver gettato le basi per il piano verde e per un primo taglio delle tasse sul lavoro, aver messo mezzo miliardo in più nel Fondo per le famiglie, aver confermato le agevolazioni di Industria 4.0”.
I Cinque Stelle ponevano tre condizioni imprescindibili. La prima sulla riduzione del tetto del contante subordinato al taglio delle commissioni bancarie sui pagamenti con bankomat e carte. Soddisfatti della mediazione raggiunta?
“Come Movimento 5 Stelle siamo soddisfatti perché finalmente si sta lavorando a un pacchetto di contrasto all’evasione fiscale che combina soluzioni tecnologicamente avanzate, incentivi premianti per l’uso dei pagamenti elettronici, deterrenti più rigorosi. è un pacchetto che va visto nella sua interezza e che non intende criminalizzare nessuna categoria, né portare avanti un’inutile caccia alle streghe”.
L’avete spuntata anche sul carcere ai grandi evasori. Ma basteranno le manette per recuperare il maltolto frodato alle casse dello Stato?
“Il carcere agli evasori va visto nel complesso degli interventi. Noi oggi abbiamo 109 miliardi di evasione fiscale l’anno, che diventano più di 200 calcolando sommerso economico e attività illegali. Su 3.200 condanne definitive per evasione fiscale in carcere attualmente ci sono solo 200 persone. Una politica responsabile affronta tutte queste cifre, cercando di recuperare certe risorse alla collettività, senza pregiudizi o estremizzazioni. Proprio per questo una cosa deve essere chiara: ogni centesimo che recuperiamo dall’evasione deve essere automaticamente trasformato in abbassamento delle tasse. Solo così ci crea un patto Stato-contribuente basato sul recupero della fiducia da parte dei cittadini”.
E sul regime forfetario al 15% per le partite Iva?
“Il regime del 15% entro i 65 mila euro non si tocca, se non per qualche lieve aggiustamento in funzione anti abuso”.
Dopo il chiarimento tra Di Maio e Conte, l’incognita resta Italia Viva. Non teme che, una volta in Parlamento la Manovra possa subire delle modifiche? E, soprattutto, che i renziani possano aprire nuovi fronti, per esempio su temi delicati come la giustizia?
“Ascolti, qui c’è un programma di Governo molto preciso, condiviso da tutte le forze politiche che compongono la maggioranza. Chiunque dovesse decidere di uscire dal perimetro del programma, con forzature più o meno strumentali, se ne assumerà la responsabilità di fronte agli italiani”.