Anche la Banca europea degli investimenti (Bei) si prepara a entrare in guerra. La corsa al riarmo dell’Ue si allarga, andando a coinvolgere una nuova istituzione comunitaria. E quanto sia rilevante questa scelta lo si capisce andando a guardare ciò che fa principalmente la Bei, ovvero erogare prestiti a condizioni favorevoli per i progetti considerati prioritari dall’Ue. Se, finora, le priorità erano legate a temi come la transizione energetica, le infrastrutture e l’innovazione delle imprese, ora la rotta è cambiata e Bruxelles guarda quasi esclusivamente alla difesa. Anche dal punto di vista finanziario.
La novità delle ultime ore è che la Bei sarebbe pronta a sostenere il finanziamento della difesa anti-droni europea. Il cosiddetto muro dei droni proposto dalla Commissione Ue e dalla sua presidente, Ursula von der Leyen, per fronteggiare la guerra ibrida russa. Una mossa che, di certo, non aiuta ad abbassare i toni dello scontro tra Bruxelles e Mosca, sempre più teso.
La svolta della Bei: pronta a erogare prestiti per il muro anti-droni
La decisione della Bei è stata comunicata attraverso una lettera inviata dalla sua presidente, Nadia Calvino, al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. L’istituzione europea sta lavorando ad azioni “mirate” con l’obiettivo di sostenere “iniziative volte a proteggere la nostra popolazione, le nostre città e le infrastrutture critiche dei droni nemici”. E nella lettera si dice chiaramente che tra le opere da finanziare c’è la costruzione o il rafforzamento delle infrastrutture “critiche per rafforzare il fianco est”. Parliamo proprio del muro di droni anti-russo annunciato da von der Leyen.
Calvino spiega, a margine del Consiglio Ue Ecofin a Lussemburgo, che la Bei ritiene di raggiungere quest’anno il 3,5% di spesa in difesa sul totale dei finanziamenti, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente questa percentuale nel 2026. Sul finanziamento del muro dei droni, per ora, Calvino non dice nulla pubblicamente, ma a parlare è già la lettera. A marzo la Bei aveva aggiornato le sue regole sui prestiti, aumentando proprio gli investimenti ammissibili nel settore della sicurezza e della difesa. E ora, la sua presidente scrive di voler prestare “particolare attenzione al rafforzamento del fianco orientale dell’Ue e alle tecnologie di difesa anti-drone, nonché alla protezione delle infrastrutture critiche e alla mobilità militare”.
Il tema del muro anti-droni verrà discusso al Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre, quando si si affronterà anche il nodo delle risorse finanziarie a disposizione e qui potrebbe entrare in gioco pure la Bei. Anche perché, tra i governi, restano posizione diverse tra chi spera in un impegno comune e chi invece chiede uno sforzo proveniente dai bilanci nazionali. E proprio in quest’ottica la Bei potrebbe ricoprire un ruolo essenziale, fornendo una soluzione alternativa e una sorta di compromesso attraverso l’uso dei propri strumenti di prestito per sostenere i progetti per la difesa, a partire dal muro anti-droni.