Luigi mai in discussione. La deputata Baldino (M5S): “Ora più presenti sui territori. Il Governo ripartirà dal salario minimo”

Festeggia la deputata M5S Vittoria Baldino il plebiscito che ha ricevuto Luigi Di Maio dagli iscritti alla piattaforma Rousseau che hanno con l’80% delle preferenze votato per la sua riconferma alla guida politica del MoVimento. E conferma fedeltà al contratto di Governo.

Di Maio ha incassato due voti di fiducia: quello dei parlamentari M5S e quello dei militanti. Ora è atteso al varo della riorganizzazione. Da dove ripartire?
Questo voto è stata l’ennesima prova della serietà e del senso di responsabilità di Luigi Di Maio. È uno che ci mette la faccia sempre e che dà anima e corpo per l’Italia e per il MoVimento, non per la poltrona. Del resto, il suo ruolo non è stato messo in discussione e ciò è emerso chiaramente dall’assemblea di mercoledì, dove tutti hanno ribadito piena fiducia in lui come capo politico. Insieme a Luigi Di Maio, quindi, porteremo avanti una riorganizzazione che passa anche da una presenza più costante sui territori. Nel corso degli anni il MoVimento ha cambiato proporzioni: è giusto che adesso si realizzi anche una metamorfosi strutturale.

Di Maio è stato messo sul banco degli imputati anche per i quattro incarichi che ricopre. Sono troppi anche per lei?
Non capisco come si possa mettere sotto accusa una persona per il fatto che lavori tanto. Lo ritengo perfettamente all’altezza dei suoi incarichi. Il mio ragionamento è semplice: nei due ministeri ha dato il massimo con provvedimenti come il decreto Dignità, il Reddito di Cittadinanza, il Fondo Nazionale Innovazione. Che dovesse rivestire la carica di vicepremier era scontato dopo l’esito delle votazioni del 4 marzo, che sia la figura giusta come capo politico lo dimostrano i risultati che ha ottenuto sugli altri fronti. Restano comunque valutazioni che spettano a lui.

Quali errori avete commesso per aver perso alle Europee in maniera così schiacciante?
Gli errori ci sono stati, ma sono stati commessi in buona fede. Probabilmente avremmo dovuto rivolgerci a quella parte di elettori che alla fine hanno deciso di astenersi ed essere – come di fatto saremo con la riorganizzazione – più presenti sui territori.

Carelli ha parlato di un cambio nella squadra dei ministri. Si sono liberati nel frattempo i posti di Rixi, Siri e vacante è la casella agli Affari Ue. Condivide l’esigenza di un rimpasto?
Noi non pensiamo alle poltrone, ma a far funzionare questo Governo per altri 4 anni. La priorità è questa, per il Paese e per i cittadini.

In un Governo dove ha stravinto l’alleato Matteo Salvini vi farete dettare l’agenda dalla Lega o il M5S non si piegherà?
Ripartiremo dai punti chiave del contratto ancora da realizzare: l’agenda è quella dettata dagli interessi degli italiani e dalla concretezza della nostra azione di Governo.

Avete parlato di Fase-2: cosa dobbiamo aspettarci dal prosieguo dell’esperienza di Governo? La coperta dei conti è corta…
C’è il salario minimo da approvare entro agosto, mentre la nostra proposta di legge sul conflitto d’interessi è già all’esame della Commissione Affari costituzionali alla Camera. E ancora: bisogna completare l’iter delle riforme costituzionali – riduzione del numero dei parlamentari e referendum propositivo – e approvare al più presto il provvedimento sul taglio degli stipendi di deputati e senatori. Proprio in queste ore è al vaglio delle commissioni Bilancio e Finanze il decreto Crescita di fondamentale importanza per le imprese.