L’ultima farsa del governo: un tavolo senza gli agricoltori

Dal taglio dell'Irpef a sei mesi di rinvio per assicurare i mezzi: i sostegni offerti agli agricoltori sono minimi.

L’ultima farsa del governo: un tavolo senza gli agricoltori

Chissà cosa hanno pensato gli agricoltori che da giorni protestano contro l’Unione europea e il governo italiano quando ieri, in modo del tutto inatteso, Palazzo Chigi ha annunciato la convocazione di un tavolo con gli agricoltori. Difficile pensare che abbiano stappato lo champagne vedendo accolta, dopo giorni, la loro richiesta di avere un’interlocuzione diretta con il governo di Giorgia Meloni visto che le organizzazioni agricole coinvolte sono state soltanto quelle più rappresentative, ossia Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Coperative, con l’esclusione dei movimenti che stanno sfidando il freddo e il gelo pur di manifestare il loro disappunto in tutta Italia.

Facile che in tanti si siano sentiti presi in giro per l’ennesima volta visto che già nei giorni scorsi hanno dovuto ingoiare diversi bocconi amari, a partire dalla lotta tra la Lega e Fratelli d’Italia con i primi che chiedono il taglio dell’Irpef per i terreni agricoli sotto i 10mila euro – che però hanno partecipato ad affossare assieme agli alleati di governo – su cui ora apre pure il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, per finire con l’emendamento al decreto Milleproroghe depositato da Fratelli d’Italia, con il relatore Angelo Rossi e in accordo con il ministro Francesco Lollobrigida, che posticipa di sei mesi l’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli. A dire chiaramente che le destre starebbero prendendo per i fondelli i manifestanti è Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord, secondo cui “i danni che sta facendo questo governo sono evidenti a tutti. Giorgia Meloni, Matteo e Salvini Antonio Tajani stanno mortificando allevatori e agricoltori: li stanno prendendo in giro, scaricando le colpe su altri”.

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“Se il governo ha preso delle decisioni – e le ha prese – di chi dovrebbero essere le responsabilità? insiste Castelli, aggiungendo: ”Andiamo con ordine: questo governo – quindi Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – dopo 7 anni di esenzione, ha reintrodotto l’Irpef ad agricoltori e allevatori. Perché? Ma si può far cassa colpendo comparti fondamentali del nostro Paese che hanno già difficoltà ad arrivare a fine mese?” continua l’ex parlamentare che poi aggiunge: “Seconda cosa: il rinvio di sei mesi per l’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli è solo una farsa in vista delle elezioni europee, un modo per scavallare quella data e introdurla subito dopo. Va prorogata almeno per un anno e nel frattempo è necessario trovare il modo per evitare l’introduzione”.

Dello stesso avviso Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato Alleanza Verdi e Sinistra, secondo cui “Lollobrigida dovrebbe rassegnare le dimissioni perché ha dimostrato di essere totalmente inadeguato a svolgere questa funzione. Gli agricoltori pongono una questione importante, ovvero la concorrenza sleale della grande distribuzione che immette sul mercato prodotti a basso costo, sottocosto di produzione. Mentre la crisi climatica determina danni ingentissimi nel 2022 abbiamo avuto 6 miliardi di euro di danni. Questa destra dà la colpa alla transizione ecologica. Stanno proprio fuori dal mondo ed è inaccettabile la loro posizione”.

Quel che è certo è che il tavolo ieri non ha risolto nulla sia perché mancavano all’appello i diretti interessati a cui è stato concesso soltanto un incontro con il ministro Lollobrigida, sia perché è stata l’occasione per difendere l’operato dell’esecutivo e per effettuare promesse per il futuro. A loro la Meloni prima ha detto che “in Europa il Governo ha difeso gli agricoltori e contestato le scelte sbagliate imposte dalla Commissione Ue” aggiungendo che farà ancora di più per difendere il made in Italy, dopo ha garantito che verrà istituito un tavolo di coordinamento per il lavoro in agricoltura e, in ultimo, ha promesso che verrà ripristinata l’esenzione dell’Irpef per i più deboli. Poco, però, per calmare i manifestanti che hanno già fatto sapere che continueranno la movimentazione.