Il giornale ha chiuso, nonostante abbondanti contributi pubblici. Ma lo spirito di Europa, ex quotidiano della Margherita, è vivo e vegeto. L’ultimo direttore Stefano Menichini (nella foto) è stato nominato capo ufficio stampa della Camera, al termine della selezione per sostituire Anna Masera che ha terminato il suo mandato: è lui il prescelto dalla presidente Laura Boldrini. Ed è solo l’ultimo giornalista di Europa a essere ‘premiato’. L’ex vicedirettore Filippo Sensi è il portavoce del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Non è andata male all’altro ex vicedirettore Giovanni Cocconi, portavoce del sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. L’altro numero due Mario Lavia è invece a Unita.tv. Una delle firme di punta, Francesco Saverio Garofani, è il presidente della Commissione Difesa alla Camera. Per carità, è tutto lecito e sotto la luce del sole. Ma sorprende che un giornale come ‘Europa’ sia naufrgato, nonostante avesse al suo interno penne così importanti e una cospicua somma di finanziamento pubblico (oltre 3 milioni di euro all’anno dal 2003 al 2010, somma gradualmente diminuita negli anni successivi).
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