L’ultimo saluto di Prima e Seconda repubblica

di Angelo Perfetti

Il feretro di Giulio Andreotti è giunto davanti a San Giovanni Battista dei Fiorentini accolto dagli applausi. Chiesa gremita, folla anche all’esterno. Indubbiamente Andreotti era una figura amata, contestata anche, ma certamente amata. Con il suo stile semplice, la sua arguzia, ha attraversato la storia d’Italia dalla Costituente a oggi, protagonistra della Prima repubblica e coprotagonista della Seconda. E infatti c’erano rappresentanti di entrambi le Repubbliche a rendergli omaggio: Pier Ferdinando Casini, Arnaldo Forlani, Gianni Letta, Gianni De Michelis, Ciriaco De Mita, Marco Follini, l’ex ministro Andrea Riccardi, Roberto Formigoni; e ancora Beppe Pisanu, Giulia Bongiorno, politico ed anche avvocato di Andreotti nei processi in cui è stato imputato, Emilio Colombo, Nicola Mancino. Alle esequie dello statista,nella chiesa gremita, tra gli altri, presente anche Giuseppe Ciarrapico, storico esponente andreottiano che fece fortuna in quella Ciociaria che fu bacino di voti, se non addirittura feudo, della Democrazia Cristiana.

Le corone floreali
Guardando i fiori posti all’ingresso della chiesa si capisce quanto “mondo”” girasse intorno ad Andreotti. Le corone di fiori del presidente del Consiglio dei Ministri, del ministro dell’Interno e anche del presidente della Regione Lazio. I furgoni hanno conitnuato per ore a scaricare in via Acciaioli, la strada tangente a piazza dell’Oro dove si erge la chiesa, una grande quantità di omaggi floreali. All’interno, però era presente una sola corona, posta accanto all’altare. Tra le corone posate davanti alla facciata, c’erano anche quelle dell’Osservatorio permanente giovani editori e dell’azienda farmaceutica Bristol Myers Squibb, di cui è Ceo il figlio primogenito del senatore a vita, Lamberto. Una folla composta ha atteso circa un’ora l’apertura delle porte per prendere posto. Nella basilica poco prima dell’ingresso del feretro, si è levato lo stendardo da cerimonia con il vessillo dell’As Roma, in tuta con i colori della societa’ c’erano anche alcuni calciatori del settore giovanile.

L’assenza dei vescovi
Il rito funebre del senatore a vita Giulio Andreotti, è stato celebrato dal parroco della chiesa Don Luigi Venuti, e da molti sacerdoti concelebranti. Presente
anche monsignor Fisichella. ‘’Siamo rimasti sorpresi che non ci fosse nemmeno un vescovo’’, ha detto uno dei concelebranti chiedendo l’anonimato.

L’ombra milanese
Dentro le istituzioni, quella di Umberto Ambrosoli, è una voce fuori dal coro. Mentre tutto il Consiglio regionale lombardo di cui fa parte commemorava Giulio Andreotti, il figlio del commissario liquidatore della Banca Privata Italiana freddato nel 1979 dai sicari di Michele Sindona.