M5s in Europa, vince la mozione Grillo-Casaleggio

Alla fine il popolo pentastellato ha ascoltato il suo leader. I 5 stelle nel Parlamento europeo andranno con l’Ukip, come volevano Grillo e Casaleggio. Il gruppo parlamentare europeo Efd di Nigel Farage, il leader euroscettico britannico, è stato il più votato dai militanti M5S nel sondaggio on line sul blog per scegliere le alleanze a Bruxelles. Il leader inglese ha avuto 23.121 voti sui 29.584 espressi. La seconda opzione più votata è quella di «non iscritti» con 3.533 davanti al Ecr con 2.930.

 

Le opzioni di voto erano solo tre: EFD (Europa per la Libertà e la Democrazia, gruppo a cui aderisce Farage), ECR (Conservatori e Riformisti Europei) e raggruppamento dei Non Iscritti. Esclusi, invece, i Verdi che nei giorni scorsi avevano escluso l’idea di un’alleanza con i Cinque Stelle. Dell’Efd di Nigel Farage, il blog di Grillo ha messo in evidenza molti punti positivi, tra cui quello della disponibilità a cambiare il nome del gruppo in caso di ingresso del M5S: «.

 

Una presentazione abbastanza positiva viene fatta anche dell’Ecr: «ECR: Il Gruppo nasce come espressione dei Conservatori inglesi (Tories). Vuole riformare l’Unione Europea opponendosi al federalismo sulla base di un euro-realismo che rispetti la sovranità degli Stati Membri, crede nella libera impresa, nel commercio. Nella sua visione, l’Unione Europea dovrebbe porre fine agli sprechi e all’eccessiva burocrazia. L’ECR ha una struttura amministrativa consolidata, che si traduce in un supporto esteso alle attività politiche. Come l’EFD, inoltre, offre al M5S la massima libertà di voto sui temi in cui non ci sia una linea comune».

Ma non mancano le polemiche. La critica di molti è che il voto sia stato fortemente influenzato da Grillo e Casaleggio ormai convinti che fosse quella la soluzione migliore. Tanti i parlamentari a 5 stelle che nel corso delle ore hanno manifestato il loro dissenso. Prima la deputata Giulia Sarti che si è fatta fotografare mentre si tappava il naso: “Voto turandomi il nasoe per non far vincere Farage”. Ma non solo. Anche Cristian Iannuzzi, Paola Pinna, Francesco D’Uva e Lugi Gallo hanno espresso le loro perplessità e in molti hanno dichiarato l’astensione. Il primo a parlare nel dopo risultato è Iannuzzi: “Spero che, anche alla luce della crescente insoddisfazione che traspare tra i frequentatori della rete e tra gli attivisti locali, Beppe Grillo abbia l’umiltà ed il coraggio di tornare sui propri passi e di ascoltare. Sono consultazioni falsate”.