Mafia Capitale, soldi per il gasolio della nave della Marina che però era affondata. Arrestate sei persone, tre sono ufficiali militari

Il procuratore di Roma lo aveva annunciato che ci sarebbero stati altri arresti. E nella mattinata di oggi sono state arrestate sei persone nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale. E tre dei destinatari della misura preventiva appartengono alla Marina Militare. L’inchiesta si allarga e ora a tremare sono anche i rappresentanti dello Stato. Gli arresti odierni riguardano un presunto commercio nero di carburante che avrebbe rifornito le pompe di benzina legate al clan. Si tratterebbe di una frode all’erario di oltre 7 milioni di euro, per 11 milioni di litri di gasolio destinati alla Marina e trasportati da una nave fantasma. Il maxi rifornimento riguarderebbe la “Victory I”, una nave affondata. Questi gli arrestati: Mario Leto (capitano di Corvetta della Marina Militare), Sebastiano Distefano (primo maresciallo Marina Militare) e Salvatore Mazzone (maresciallo Marina Militare), Lars P. Bohn, Massimo Perazza e Andrea D’Aloja, titolari di società conniventi per ottenere il carburante.

IL MECCANISMO
Con l’ausilio dei rappresentanti della Marina veniva attestato falsamente il rifornimento. La Guardia di Finanza ha ricostruito l’accaduto accertando che il carburante veniva fornito da una ditta danese che aveva ottenuto un appalto dalla Difesa e si avvaleva di alcune società italiane. I militari, invece, erano il contatto nel porto di Augusta e sono accusati di aver predisposto tutta la falsa documentazione necessaria alla realizzazione delle fittizie forniture. Altri due “marinai”, Salvatore De Pasquale e Salvatore Mazzone, avrebbero attestato falsamente l’avvenuta consegna del carburante ovvero la sua certificazione.