Società partecipate, magistrati contabili messi al guinzaglio. Il Governo riduce i poteri della Corte dei Conti

Il Governo vuole legare le mani alla Corte dei Conti. Limitandone i poteri sulla responsabilità civile per gli amministratori delle società partecipate.

Il Governo vuole legare le mani alla Corte dei Conti. Limitandone i poteri sulla responsabilità civile per gli amministratori delle società partecipate. E lasciando in mano agli stessi amministratori il compito di avviare un’eventuale azione di risarcimento. Con il conseguente spostamento dei casi di danni alle casse dello Stato al giudice ordinario.

APPROCCIO AMBIGUO – Il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica, approdato alla Camera, risolve un annoso problema di giurisprudenza. Negli anni, infatti, è stata privilegiata “talvolta la natura giuridica privata delle società pubbliche, con l’attribuzione della giurisdizione al giudice ordinario, e, talaltra, la natura pubblica delle risorse gestite dalle stesse società, con riconoscimento della competenza della Corte dei conti”, si legge nel dossier predisposto dal Centro studi di Montecitorio. Ma il provvedimento del ministero della Funzione pubblica, guidato da Marianna Madia, ha individuato la soluzione preferita dai dirigenti, attribuendo alla magistratura contabile la funzione di controllo del danno erariale “esclusivamente” agli enti partecipanti, ossia Comuni o Ministeri, mentre sulla società partecipata  – di cui l’ente pubblico è azionista – si deve pronunciare un giudice ordinario. E non solo. L’azione ordinaria di responsabilità civile è attivabile dagli organi della società. Dunque, teoricamente, da coloro che hanno provocato il danno all’erario. Una strategia che difficilmente potrebbe portare al recupero: il presunto colpevole dovrebbe autoaccusarsi.

PERPLESSITÀ – Ma c’è una perplessità ulteriore rispetto all’approccio alla giustizia. “Il Governo cancella il ricorso al Tribunale ordinario quando bisogna tagliere la casa a chi fa fatica a pagare le rate del mutuo. Ma cancella la competenza della Corte dei Conti e rinvia a quello stesso Tribunale, i cui tempi sono troppo lunghi per giudicare sugli espropri delle abitazioni, quando bisogna condannare i manager e gli amministratori di società pubbliche che fanno perdere soldi allo Stato con il danno erariale”, attaccano i deputati di Alternativa Libera (Al) Massimo Artini e Marco Baldassarre. I due parlamentari di Al hanno perciò presentato un emendamento per correggere il tiro, estendendo il controllo anche alle società pubbliche. Disinnescando di fatto il congegno ideato dal provvedimento anti-magistratura contabile.

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