Malgrado tensioni e polemiche, ai ballottaggi l’affluenza sta tenendo. Secondo il Viminale non c’è stato il temuto trionfo dell’astensionismo

Malgrado tensioni e polemiche, ai ballottaggi l'affluenza sta tenendo. Secondo il Viminale non c'è stato il temuto trionfo dell'astensionismo

Malgrado tensioni e polemiche, ai ballottaggi l’affluenza sta tenendo. Secondo il Viminale non c’è stato il temuto trionfo dell’astensionismo

Dopo le tensioni che hanno agitato il governo, la scissione del Movimento 5 Stelle e i tentennamenti delle coalizioni, non c’è stato il temuto trionfo dell’astensionismo.

Dati del Viminale alla mano, l’affluenza alle ore 12 nei 59 comuni al ballottaggio è stata del 15,43%. Si tratta di un dato in lieve calo rispetto al primo turno quando era stato registrato il 17,50% ma che appare fisiologico. Insomma si può dire che l’affluenza in questo round finale ha tenuto abbastanza bene.

Come si sostiene da giorni, tutti gli occhi sono puntati su Catanzaro, Parma e Verona. Nella prima la sfida è tra il candidato del Centrosinistra, Nicola Fiorita, e quello del Centrodestra, Valerio Donato. Qui, in controtendenza con il dato nazionale, l’affluenza parziale è calata drasticamente passando dal 19,03% del primo turno al 13,77% del ballottaggio. Discorso analogo a Parma dove, nelle 204 sezioni elettorali del Comune, hanno votato 22.191 elettori pari al 15,1 % degli aventi diritto. Un dato in flessione rispetto a quello del turno precedente quando allo stesso orario avevano votato il 18,29% degli elettori.

Malgrado le tensioni l’affluenza tiene e a Verona è giò battaglia

Ben diverso, invece, il caso di Verona dove l’affluenza alle urne è rimasta sostanzialmente invariata. Alle 12, infatti, risulta che ha votato il 17,31% degli elettori, contro il 17,32% del turno precedente. Qui la sfida riguarda il primo cittadino uscente del Centrodestra, Federico Sboarina, e il rivale del Centrosinistra, Damiano Tommasi. Si tratta di una città dominata da un decennio dalla coalizione di Matteo Salvini & Co. dove, però, i giochi sono più aperti che mai.

Al primo turno, infatti, aveva trionfato l’ex calciatore che ha saputo sfruttare la spaccatura interna alla coalizione di Centrodestra che al primo turno presentava oltre a Sboarina anche Flavio Tosi, sostenuto da Forza Italia. Con la sconfitta del secondo, nonostante il mancato apparentamento tra i due aspiranti sindaco, i suoi elettori potrebbero riversarsi sul candidato di Centrodestra rimasto in gioco.

Altra città da tenere d’occhio è Lucca dove la sfida è tra Francesco Raspini del Pd e Mario Pardini sostenuto dal Centrodestra e, tra mille polemiche, anche da CasaPound e dai No Vax. Qui le urne sono roventi tanto che secondo il Viminale, alle 12 hanno votato il 15,07% degli aventi diritto, contro il 14,60% registrati al primo turno.