Manager stranieri per musei italiani. Dopo due anni arriva il via libera dal Consiglio di Stato. Esulta Franceschini, che però non è più ministro

Manager stranieri per musei italiani. Dopo due anni arriva il via libera dal Consiglio di Stato. Esulta Franceschini, che però non è più ministro

Anche i manager stranieri posso guidare i musei italiani.  La parola fine a due anni di battaglie giudiziarie arriva dal Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso in appello del Mibact respingendo definitivamente il ricorso proposto da Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi, sovrintendente di Parma, contro la nomina dell’austriaco Peter
Assmann a direttore del Palazzo Ducale.

Per il Consiglio di Stato Assmann aveva diritto a concorrere e ad essere scelto perche’ “la normativa UE (articolo 45 del Trattato di Roma) non consente di escludere un cittadino dell’Unione europea da una selezione pubblica”.

La carica dei direttori stranieri, simbolo di un nuovo corso nella gestione delle strutture culturali, era uno dei cavalli di battaglia dell’ex ministro Franceschini, che in un tweet ha scritto: “Dopo anni di ricorsi e sentenze si chiude definitivamente lavicenda dei direttori stranieri nei musei con il via libera di oggi del Consiglio di Stato. Grazie a tutti i direttori italiani e stranieri che ora potranno continuare il loro lavoro
straordinario”.

Il contenzioso inizio’ quando il Tar del Lazio accolse il ricorso della Sovrintendente Maiorca Strozzi con una decisione clamorosa: i giudici amministrativi con due sentenze distinte censurarono sotto diversi profili l’iter seguito dal ministero dei Beni culturali per nominare i direttori dei nuovo musei autonomi. Il Tar boccio’ la selezione pubblica internazionale dal punto di vista della valutazione dei titoli, della trasparenza dei colloqui e soprattutto sull’apertura a personalità straniere: cinque direttori restarono in bilico (quelli di Palazzo Ducale e Galleria Estense di Modena, del parco di Paestum, dei musei archeologici di Taranto, Reggio Calabria e Napoli) ma conservarono il posto dopo la richiesta di sospensiva da parte del Mibact. Poi arrivo’ la prima pronuncia del Consiglio di Stato che ribalto’ quella del Tar del Lazio: ok ai direttori stranieri perché’ lo prevede il diritto europeo che su quello italiano è prevalente.  Oggi l’ultimo tassello con il via libera alla nomina di un cittadino non italiano, ma di Stato appartenente all’Unione europea, a direttore di un museo italiano.