Manovra, c’è l’accordo sulle partite Iva. Trovata la quadra pure su Radio Radicale. Fondi all’emittente fino al 30 aprile. Poi il servizio sarà messo a gara

Il premier non molla. E sulla manovra prova ancora a tenere compatto il Governo. Durante una pausa del nuovo vertice sulla legge di Bilancio, sui social, Giuseppe Conte scrive: “Il Paese riparte con più soldi per famiglie, lavoratori e imprese”. Se la novità della riunione di maggioranza del giorno prima è lo stop all’aumento della cedolare secca sugli affitti, in questo secondo round le gatte da pelare sono partite Iva e fondi per Radio radicale (8 milioni l’anno per tre anni). In realtà il braccio di ferro si consuma su questi ultimi contro cui si schierano i 5S definendoli “una porcata”.

“Diamoli ai terremotati”, propone il capo politico Luigi Di Maio. Che sugli autonomi annuncia presto l’intesa raggiunta: “C’è l’accordo sulle partite Iva, rimane il regime forfettario al 15% e saltano i limiti sui beni strumentali”. Resta il divieto di cumulo. Per sciogliere quelli che il ministro degli Esteri definisce come “ultimi dettagli” serve un supplemento di riflessione. Nella seconda parte del vertice arriva il compromesso. Sempre Di Maio: “Ci sarà una gara per il 30 aprile 2020, i 24 milioni non ci sono più. Anche Radio Radicale conoscerà il libero mercato, la smettiamo con la mangiatoia dei soldi pubblici”. L’emittente radiofonica proseguirà nel servizio fino all’espletamento della gara, lo stanziamento di 8 milioni è confermato, spiega il sottosegretario all’Editoria Andrea Martella.

Tra le novità le norme che prevedono il rinnovo del parco auto in chiave green (ibride o elettriche) per la Pa. Confermati i 2 miliardi per il fondo sanitario e l’abolizione del ticket sanitario da settembre. Arriva un fondo per i disabili (550 milioni in tre anni). Le spese sanitarie continueranno a essere detraibili anche per chi paga in contanti. Per le altre detrazioni al 19% sarà invece necessario ‘certificare’ le spese con pagamenti tracciabili. Previsti limiti di reddito per gli sconti fiscali. Giro di vite su camion, autobus e pullman inquinanti. E saltano le esenzioni e gli sconti sulle tasse dovute per i prodotti delle trivelle. Dentro anche una stretta sui concessionari autostradali.

Nessun aumento per le sigarette elettroniche ma salgono le tasse sui tabacchi tradizionali e, novità, sulle cartine e filtri per fare le sigarette. Arrivano fondi per il rinnovo dei contratti dei dipendenti statali. E 25 milioni per i vigili del fuoco. E altrettanti per il fondo rimpatri. Per il resto sono confermati i bonus asili nido e i bonus bebé in base al reddito. Il taglio del cuneo fiscale e il meccanismo del cashback, per incentivare i pagamenti elettronici, che si tradurrà, secondo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (nella foto), in 100-200 euro di rimborso per ogni consumatore. Rivista la plastic tax. La nuova imposta da 1 euro al kg si applicherà ai prodotti monouso, comprese le bottigliette di plastica, e risparmierà le plastiche riciclabili.

Resta anche la sugar tax, mentre non c’è più l’aumento da 50 a 150 euro delle imposte di registro per chi acquista casa. “E’ una legge di Bilancio che ci soddisfa, la miglioreremo in Parlamento”, dice Di Maio. Che ai renziani che insistono per abolire Quota 100 dice: “Sognare non costa nulla”.