Manovra: dai Comuni alle Regioni, altre picconate alla Legge di bilancio

Dopo sindacati, imprese, artigiani e agricoltori, ieri è toccato agli enti locali criticare la Manovra. Oggi replicherà il ministro Giorgetti

Manovra: dai Comuni alle Regioni, altre picconate alla Legge di bilancio

È da lunedì che industriali, associazioni d’impresa e del mondo dei trasporti, artigiani, agricoltori e sindacati stanno smontando pezzo dopo pezzo la Manovra, considerata inadeguata, incapace di fornire risposte su fisco, sanità, pensioni, investimenti e soprattutto crescita. Ieri è toccato agli enti locali criticare una legge di Bilancio senza slancio e con molte debolezze. Critiche che non paiono smuovere più di tanto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che oggi replicherà in Parlamento.

Il ministro continua a giustificare tutti i sacrifici sull’altare del quadro di finanza pubblica. “Aumentare la spesa pubblica non è un sicuro viatico per far crescere gli investimenti, al contrario una spesa pubblica fuori controllo diventa sicuramente un fattore inibitore per gli investitori”, ha detto il numero uno di via XX Settembre.

Gli enti locali contro la Manovra

Non la pensano così i soggetti auditi. Ultimi, dicevamo, gli enti locali. “Permangono pesanti criticità finanziarie che mettono a rischio la capacità dei Comuni di garantire alcuni servizi essenziali ai cittadini. Il nodo principale resta la spesa corrente, gravata da tagli e accantonamenti introdotti da precedenti leggi di bilancio, per un totale di circa 2,08 miliardi di euro fino al 2029, con una contrazione prevista di 460 milioni di euro nel 2026”, ha sottolineato l’Anci.

Che accende un faro sulle risorse per i più fragili, come gli studenti disabili, il cui costo e il numero anche di soggetti che vengono interessati, aumenta di anno in anno. “Oggi è arrivato a più di 600 milioni, e i trasferimenti sono solo 170 milioni”, spiega l’associazione dei Comuni.  Nella manovra “altro aspetto che ci preoccupa particolarmente, sono gli articoli legati ai Lep e agli obiettivi di servizio. Soprattutto per quelli che riguardano il welfare”, incalza il sindaco di Napoli e numero uno dell’Anci, Gaetano Manfredi.

Dai Comuni alle Regioni piovono critiche sugli articoli che riguardano i Lep

E sugli articoli legati ai Lep c’è stata la levata di scudi delle Regioni. “Non si può pensare che i Lep possano essere garantiti con i contributi da parte delle Regioni. I Lep li deve garantire il governo”, ha detto Marco Alparone, coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Sul Fondo sanitario nazionale “non possiamo non riconoscere l’incremento – ha precisato Alparone – ci vuole però maggiore flessibilità per gli enti territoriali rispetto a questo incremento”.

Giudizio critico anche dalle Province

Ugualmente critiche le province. La Manovra non prevede le misure ormai indispensabili per risolvere lo squilibrio finanziario del comparto delle Province, non prevede piani di investimento, interrompendo l’opera di manutenzione e messa in sicurezza del patrimonio pubblico in gestione, a partire dalle scuole, ha detto l’Upi.