Manovra, dalle banche agli affitti brevi: cosa si deciderà nel vertice di maggioranza

Oggi il vertice di maggioranza sulla Manovra. Affitti brevi, dividendi e banche le questioni aperte. Monito del Colle sulla Sanità

Manovra, dalle banche agli affitti brevi: cosa si deciderà nel vertice di maggioranza

Alla vigilia del vertice di maggioranza sulla Manovra, che dovrebbe tenersi oggi, continuano le schermaglie tra i partiti per piantare le loro bandierine e strizzare l’occhio al proprio elettorato. Così la Lega continua a cavalcare la crociata contro le banche, Forza Italia quella a favore delle banche.

Sul contributo delle banche in Manovra Meloni vicina alla Lega

Sul tema ha parlato anche la presidente del Consiglio. Ferma sulla linea che è doveroso che le banche diano un contributo. Dunque più vicina alla Lega che non a Forza Italia. Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 le banche – dice Giorgia Meloni nel nuovo libro di Bruno Vespa – “ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro”.

Il vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti rilancia. “Chiederò che sul Piano casa, scoperto sul 2026, parte dei fondi arrivi con gioia e entusiasmo da parte di un sistema” quello delle banche “che sta facendo margini notevolissimi”, ha spiegato Matteo Salvini. “Non c’è nessun accanimento nei confronti delle banche. Mi limito a leggere i bilanci. Negli ultimi tre anni le banche hanno fatto 112 miliardi di euro di utili, spesso una parte di questi investimenti coperti da garanzie dello Stato e, quindi, nel caso che tutto andasse bene si va a utile, nel caso non andasse c’è lo Stato che copre e garantisce”, ha argomentato il vicepremier.

Muro Lega e Forza Italia sulle banche

Ma se la Lega pensa di chiedere di aumentare in Manovra il contributo degli istituti di credito dovrà scontrarsi col muro degli azzurri. “L’accordo sulle banche è chiuso, non si cambia perché c’è un accordo generale di tutti. Gli emendamenti che presenteremo riguardano gli affitti brevi, l’articolo 18 (sui dividendi, ndr) e forze dell’ordine e forze armate”, ha replicato il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani.

Sugli affitti brevi Lega e Forza Italia fanno invece fronte comune

Sul tema dell’inasprimento fiscale sugli affitti brevi concordano invece Lega e Forza Italia. “C’è il tema sugli affitti brevi tra favorevoli e contrari. Io sono sempre per il rispetto della proprietà privata, per il fatto che ciascuno possa investire sul suo immobile, come meglio creda senza penalizzazioni o inasprimento di tassazione”, dice il leader leghista.

“Alzare l’imposta dal 21% al 26%, come previsto dalla manovra, significa colpire i piccoli proprietari e sottrarre loro risorse che spesso vengono utilizzate per le manutenzioni ordinarie degli immobili. Gli affitti brevi continueranno comunque a esistere: così si ottiene solo un danno, non un vantaggio”, ha dichiarato Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia.

Sul tema interviene anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Che in Parlamento aveva difeso la misura. Ma che ieri, e in vista del vertice di domani della Lega, ha aperto a possibili modifiche.

Le aperture di Giorgetti

La misura sugli affitti brevi in Manovra “non è che sia entrata per distrazione. Io non sono mai distratto. Perché quando curo i soldi di tutti, anche i tuoi, ho il dovere di essere sempre concentrato”, ha detto Giorgetti a un giornalista di Quarta Repubblica su Rete4.

“Giustamente anche Salvini, come tutti, non è che condivide tutti gli articoli della Legge di Bilancio. Come ho detto, il Parlamento c’è per migliorare perché io, come ministro dell’Economia, non ho la presunzione di fare tutte le cose giuste”.

L’affondo di Mattarella sulla sanità

E se Meloni si vanta di aver inserito in Manovra ulteriori risorse per la Sanità, ieri si è registrato il duro affondo del presidente della Repubblica. “Alla base, come dovere delle istituzioni e nelle attese degli italiani, si colloca il diritto alla salute che la nostra Costituzione definisce diritto universale. Le innovazioni che recano giovamento alla vita delle persone devono avere una positiva ricaduta sull’intero sistema del Servizio sanitario nazionale, che si trova alle prese con l’invecchiamento della popolazione, con i prezzi dei farmaci salvavita, con le carenze di personale medico e infermieristico. Insomma, con difficoltà che rappresentano ostacoli al pieno raggiungimento di uno dei traguardi più importanti della vita della Repubblica”, ha detto Sergio Mattarella.