Manovra, Dell’Olio: “Così il Paese rischia davvero l’esercizio provvisorio”

Parla il deputato M5S, Gianmauro Dell'Olio: "Così il Paese rischia davvero l’esercizio provvisorio".

Al sesto giorno di lavori la Camera non ha ancora approvato nessuna modifica alla Manovra. Gianmauro Dell’Olio, vicepresidente M5S della commissione Bilancio della Camera, che succede?
“Questo governo sta dimostrando un’incapacità totale dal punto di vista politico e organizzativo. Hanno ripetuto ossessivamente ‘siamo pronti’. Noi lunedì sera abbiamo fatto incontri bilaterali e in coda con noi c’erano anche i relatori: un fatto assolutamente vergognoso. La verità è che Fratelli d’Italia non è mai stata al governo e non conosce il meccanismo organizzativo di una macchina come quella della legge di Bilancio. Altro che ‘pronti’: stanno dimostrando che non sono in grado di governare. L’esercizio provvisorio non è evocato da noi, ma è un approdo a cui loro si stanno avvicinando da soli. La verità è che hanno disatteso tutte le tempistiche e noi non abbiamo fatto ostruzionismo. Si sono legati con le catene da soli. E mi faccia dire pure un’altra cosa”.

Prego.
“Alla gente che sta fuori non interessa nulla di questo balletto indecente. Vedono solo che nella Manovra hanno tolto un altro mese ai percettori del Reddito di cittadinanza per salvare di fatto le squadre di calcio, o quanto meno per favorirle. Tolgono il pane di bocca a chi non riesce a mettere il pranzo con la cena per dare soldi a società che per la quasi totalità sono squadre di serie A che hanno calciatori con ingaggi milionari. Stanno facendo come lo sceriffo di Nottingham che ruba ai poveri per dare ai ricchi. È vergognoso. La misura salva-calcio vale 900 milioni quanto i risparmi ottenuti tagliando i fondi al sussidio contro la povertà”.

Come valuta la marcia indietro sui Pos?
“Si tratta di una figuraccia abissale, perché l’Europa li aveva avvertiti. L’impegno a favorire i pagamenti digitali, con annesse sanzioni per chi si rifiuta di accettarli, sta dentro il Pnrr. Bankitalia ha detto chiaramente che il costo del contante è più alto del costo delle transazioni. E in più il governo, per salvarsi la faccia, propone una norma che introduce un meccanismo bizantino per cercare di restituire qualche soldo ai commercianti. Stanno ipotizzando di creare un fondo a cui le banche devono versare una percentuale come ristoro a quei commercianti che fanno meno di 400 mila euro di fatturato per compensare eventuali costi di transazione. Una norma complicatissima e incomprensibile”.

Negli emendamenti del governo alla manovra è prevista l’istituzione della segreteria tecnica della cabina di regia per la determinazione dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni).
“Si tratta di norme irricevibili in quando di natura ordinamentale, cioè non ha effetti finanziari come le norme che possono stare in legge di Bilancio. Non saranno certo i 500mila euro successivamente previsti per i costi di gestione di questa fantomatica cabina di regia a rendere la norma ammissibile. Senza considerare che hanno tolto il coinvolgimento del Parlamento nella definizione dei Lep. Non si fa un intervento a gamba tesa in legge di Bilancio su un tema politico. Hanno previsto una spesa per renderla ammissibile ma è fittizia. Così come ordinamentale era la norma sui pos e il tetto al contante che non prevedeva oneri per lo Stato. Ma tornando ai Lep, le successive correzioni del Governo prevedono l’assunzione a tempo indeterminato di personale per la segreteria tecnica che va a supporto di questa cabina di regia. Peccato che i soldi della cabina di regia siano per tre anni, mentre le persone che intendono assumere sono a tempo indeterminato. La verità è che questa Manovra è piena di mance e mancette”.

Per esempio?
“L’incremento di 30 milioni che arriva dal 2023 per le scuole paritarie. Il presidente Giuseppe Conte ha fatto capire al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che è incomprensibile questo sostegno nel momento in cui si chiudono le scuole statali come fa la Manovra. Giorgetti ha risposto che questi istituti avevano avuto problemi legati al caro-energia ed erano al di fuori dei ristori. Però questi fondi vengono previsti ‘a decorrere’. Questo vuol dire che non ci libereremo della questione energetica anche negli anni a venire?”.

È saltata all’ultimo minuto la depenalizzazione dei reati fiscali.
“Grazie alle nostre pressioni il governo e i relatori hanno deciso di non presentare più tale emendamento. Sono sicuro che lo ripresenteranno nel primo provvedimento disponibile perché chi nasce tondo non muore quadrato”.

Superbonus: che succede?
“La proroga al 31 dicembre per poter beneficiare del 110% vale solo per i condomini, ma a condizione che la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori sia stata adottata prima del 18 novembre. Dal momento però che la Manovra verrà approvata a fine dicembre, nessuno verrà a saperlo. La cosa grave è che le destre protestavano con noi quando il governo Draghi modificava le norme sul Superbonus e ora non fanno nulla sull’esistente e sul futuro. Perché i miliardi che stanno in pancia alle banche e alle aziende di costruzioni, che non sono riuscite a trasformarli in crediti d’imposta, faranno saltare le imprese. Ci sono poi tanti privati che, poiché le aziende di costruzione non potevano più fare i lavori coi crediti d’imposta, hanno chiesto prestiti alle banche per poter pagare le aziende e avere così il credito d’imposta da andare a scontare alle Poste: con il ricavato chiudevano il debito con le banche ed erano a posto. Successivamente Poste ha chiuso all’acquisto dei privati, che si sono trovati in mezzo al guado. Basterebbe dire a una società come Cassa depositi e prestiti che deve ricominciare a comprare dalle banche i crediti d’imposta per il Superbonus”.

Negli emendamenti sono spuntate regole ad hoc per le intercettazioni degli 007.
“Anche questa è una norma ordinamentale. È una materia delicata che non si poteva affrontare in Manovra. Nel merito poi che dire? Se gli 007 si possono muovere in maniera incontrollata si permette al potente di turno, al governo di turno, di accumulare dossier. I benefici a cui secondo le intenzioni punta la norma, ovvero la razionalizzazione del sistema, non sono quantificabili. Di conseguenza non poteva neanche essere presentata”.

 

Leggi anche: Manovra inguardabile, Calenda asfalta la Legge di Bilancio del centrodestra: sembra scritta da Remo Gaspari. Ma fino a qualche giorno fa il leader di Azione s’offriva alla Meloni.