Manovra e decreto Ristori ter. Il Governo accelera su due fronti. Nel dl interventi urgenti tra i 15 e i 40 miliardi. Lunedì convocate le parti sociali sulla Legge di bilancio

Prende quota l’ipotesi di un decreto Ristori ter. I calcoli aggiornati sul conto del Covid si faranno nel fine settimana dopo che è cambiata nuovamente la geografia del lockdown delle regioni italiane. Un Ristori ter viene ritenuto inevitabile così come un nuovo scostamento di bilancio che secondo alcuni potrebbe essere di 10-15 miliardi o addirittura arrivare a sfiorare i 30-40 miliardi. Il M5S spinge perché si guardino anche alle filiere e ai cali di fatturato e non solo a chi è toccato direttamente dagli ultimi Dpcm.

“Non si può aspettare, serve una misura per ristorare le attività che, pur non avendo chiuso, in questi mesi hanno subito un calo di fatturato importante”, dichiara la viceministra al Mef Laura Castelli (nella foto). Il terzo decreto potrebbe arrivare anche la prossima settimana e confluire con gli altri due in un unico esame in Parlamento. Contemporaneamente si stringe sulla legge di Bilancio. Il Parlamento l’aspetta ancora dopo il primo ok ‘salvo intese’ arrivato il 18 ottobre scorso. Lunedì partirà il confronto con le parti sociali. Il premier Giuseppe Conte ha convocato i sindacati per un primo giro di ricognizione.

Tra le voci principali di quella che un tempo si chiamava Finanziaria ci sono il rinnovo della Cig per oltre 5 miliardi e il nuovo fondo anti-Covid da 4 miliardi. Tra le misure di maggior peso finanziario anche una delle novità che arriveranno il prossimo anno, cioè l’introduzione dell’assegno unico alle famiglie con figli per circa 3 miliardi; nel 2022, invece, le risorse cresceranno fino a 5,5 miliardi di euro. Una maxi-manovra per il 2021 – la bozza circolata ieri al momento conta ben 243 articoli – dal valore di 38 miliardi circa. Quattro miliardi vengono stanziati per la riforma fiscale a partire dal 2022. E nasce il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile” con 40 milioni.

Arrivano 70 milioni per l’esecuzione dei tamponi rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Più fondi poi (835 milioni) per aumentare gli stipendi di medici e infermieri della sanità pubblica. Stanziati altri 5,3 miliardi per rifinanziare dodici settimane di cassa integrazione nel 2021 alle aziende che siano in difficoltà a causa dell’emergenza Covid. E si conferma il blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo 2021. Prorogati per il prossimo anno i bonus in materia di riqualificazione energetica, impianti di micro-cogenerazione, recupero del patrimonio edilizio, acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Esonero contributivo del 100%, per massimo 36 mesi e per un importo massimo di 6.000 euro, per le assunzioni degli under 35. L’esonero è riconosciuto per un massimo di 48 mesi per le assunzioni in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

L’incentivo spetta ai datori di lavoro che non abbiano proceduto a licenziamenti nei sei mesi precedenti l’assunzione, né procedano nei nove mesi successivi. La norma è subordinata all’autorizzazione della Commissione Ue. Il Parlamento avrà a disposizione 800 milioni nel 2021 e 400 milioni dal 2022: è la dote prevista per le modifiche durante l’esame alle Camere. In arrivo 350 milioni per potenziare i servizi di trasporto scolastico di comuni e regioni: si stanziano 200 milioni per aumentare i bus per gli studenti e 150 milioni per consentire agli scuolabus di effettuare il servizio nel rispetto delle norme anti-Covid. Aumenta di 4 miliardi dal 2021 al 2029 il fondo per il reddito di cittadinanza. Il fondo per il cinema sale da 400 a 640 milioni di euro. Sale dal 30 al 40% il credito di imposta per le imprese di produzione, distribuzione, per gli investimenti cinematografici e nel settore degli audiovisivi.