Quello che è avvenuto la scorsa notte sulla Manovra ha qualcosa di surreale. Non solo il governo si ostina a riscriverla senza sosta ma la maggioranza ha sconfessato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Anzi a sconfessarlo è stato il partito cui quel ministro appartiene, vale a dire la Lega. Riavvolgiamo il nastro. Martedì era arrivato in commissione Bilancio del Senato un emendamento corposo di circa 30 pagine con cui il governo entrava a gamba tesa sul capitolo previdenza.
Prevista una doppia stretta sulle pensioni anticipate, con un allungamento dei tempi per ricevere l’assegno e una penalizzazione del riscatto della laurea. Introdotto anche il silenzio-assenso sul Tfr per i neoassunti. Si trattava di un emendamento con cui l’esecutivo aggiustava in corsa alcune criticità spuntate negli ultimi mesi, dalle agevolazioni Zes e Transizione per le imprese dopo l’esaurimento delle risorse, fino ai fondi per il Ponte dopo l’allungamento dei tempi in seguito alla bocciatura della Corte dei Conti.
Sulla Manovra la Lega sconfessa il suo ministro Giorgetti
Sul riscatto della laurea il governo era intervenuto sopprimendo il testo. Sulle finestre no. Così quando l’esecutivo, su richiesta di chiarimento delle opposizioni, la scorsa notte ha annunciato in Commissione che non sarebbero arrivati nuovi testi per eliminare tutte le norme sulla previdenza la Lega ha annunciato il voto contrario all’intero pacchetto da 3,5 miliardi. “Con un allungamento anche formale dell’età pensionistica noi quell’articolo non lo votiamo”, ha spiegato Claudio Borghi, relatore della legge di bilancio per la Lega.
La misura è stata poi accantonata dopo due passaggi: una telefonata del capogruppo leghista Massimiliano Romeo a Giorgetti e a seguire, come si apprende, una call con lo stesso Giorgetti, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il sottosegretario all’Economia Federico Freni, la Ragioniera dello Stato Daria Perrotta e i due sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.
Scaricabarile
“Nessuno scontro interno alla Lega”, ha assicurato in mattinata Romeo, raccontando la telefonata in cui anche Giorgetti “sosteneva la tesi che fosse possibile utilizzare fondi alternativi” alla stretta sulle pensioni, evidenziando che “i tecnici del Mef e la Ragioneria invece insistevano sulle pensioni e questa cosa andava avanti da ore”. C’è chi racconta che la cancellazione della misura sia arrivata anche dopo minacce clamorose, ma “è esagerato dire che abbiamo messo sul tavolo la tenuta del governo – precisa una fonte di primo piano del partito di Matteo Salvini -. Era un fatto di sensibilità politica, andavano sistemate delle cose che non funzionavano”.
Lo stralcio
Alla fine la maggioranza ha deciso di stralciare tutte le norme legate alla previdenza e di far sopravvivere solo la parte del testo relativa al Pnrr e all’iper ammortamento. Tutto il resto riguardante le imprese avrebbe dovuto essere trasfuso in un decreto ad hoc ma un vertice di governo in serata ha deciso che sarà contenuto in un nuovo emendamento. Le nuove coperture per le imprese dovrebbero arrivare “da piani Inps e alcuni investimenti”.
Le proteste
“Il ministro dell’Economia è stato completamente smentito dal suo stesso partito. Chiediamo che venga immediatamente in Parlamento: se non è più in grado” di fare il ministro “rassegni le dimissioni”, ha detto il dem Francesco Boccia.
“Ennesimo circo di una Manovra evanescente, impalpabile. Hanno presentato una Manovra senza un piano industriale, senza un piano sanitario, senza un progetto sociale. Niente di niente. E ora sono a pezzi, litigano tra loro e anche all’interno dei singoli partiti. Nella notte sono letteralmente entrati in crisi. Meloni, come sempre, finge di cadere dal pero, scarica sempre sugli altri. Candidamente dice di non essersi aggiornata. Neppure su whatsapp, quasi che le sorti di famiglie e imprese italiane non la riguardassero. Lei era impegnata in Europa ad approvare 90 miliardi per l’Ucraina con il debito comune europeo”, ha dichiarato il leader M5S Giuseppe Conte.