Manovra, il governo fa la guerra alla Bce ma getta la spugna sulle pensioni

La Manovra ancora in stallo, ma mentre il governo litiga con la Bce si dimentica delle pensioni: la stretta previdenziale resta.

Manovra, il governo fa la guerra alla Bce ma getta la spugna sulle pensioni

Quando c’è da litigare con la Bce per una misura solo simbolica, il governo non si tira indietro. Ma quando bisogna intervenire per salvare le pensioni degli italiani, tutto il coraggio e la sfrontatezza dell’esecutivo si dissolvono improvvisamente nel nulla. Così, mentre il Mef e Giancarlo Giorgetti continuano a insistere sull’emendamento di Fratelli d’Italia alla Manovra secondo cui “le riserve auree gestite dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato”, la stessa maggioranza getta la spugna sulla proroga delle pensioni anticipate, così come sull’ipotesi di scongiurare l’innalzamento dell’età pensionabile.

Il braccio di ferro con la Bce sulle riserve auree prosegue, con il ministro dell’Economia che in queste ore dovrebbe spedire una lettera all’Eurotower per chiarire la volontà del governo dopo il nuovo parere di Francoforte. Con tanto di nuove critiche della maggioranza alla Bce, come con il parlamentare di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, che parla di “levata di scudi” difficile da comprendere, mentre il leghista Claudio Borghi si chiede “a che titolo la Banca centrale si mette a sindacare su cose che non le sono state conferite”.

Fine Fornero mai: sulle pensioni solite promesse infrante

E mentre la maggioranza litiga con la Bce, nulla fa – nonostante le promesse – per le pensioni anticipate. Lo ammette, implicitamente, il sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon, in un’intervista a La Stampa. Sul congelamento dell’aumento dell’età pensionabile, Durigon spiega che “abbiamo tutto il tempo per poter annullare questo aumento nel corso del 2026”. Con tanto di promessa di sospendere completamente l’aumento il prossimo anno, in modo da scongiurare l’innalzamento dell’età pensionabile nel 2027.

Oltre a questo, un’ammissione arriva anche su Opzione donna e Quota 103, non confermate dalla Manovra. Gli emendamenti sulla proroga di queste misure sono in valutazione, ma “non tutti sono convinti che sia utile intervenire”. Come a dire che probabilmente la proroga non ci sarà. Da queste parole, secondo la deputata M5s Valentina Barzotti, “si capisce chiaramente” che non ci saranno proroghe, nonostante le promesse di Matteo Salvini sulle pensioni, “poi puntualmente smentito dai fatti”. E così, “anche quest’anno la Fornero l’aboliamo l’anno prossimo”, ironizza la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga. E proprio sull’aumento dell’età pensionabile un’altra cattiva notizia arriva da una ricerca della Cgil, secondo cui non basterà neanche l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile dal 2028: per chi ha una retribuzione inferiore al minimale contributivo (oggi 12.551 euro) potrebbero servire cinque mesi di lavoro in più. Un problema per oltre 5,1 milioni di persone.

La Manovra in stallo

Sulla Manovra, intanto, è tutto fermo. Ieri la riunione a Palazzo Chigi con i sindacati e i rappresentanti delle forze armate e di polizia si è rivelata un nulla di fatto. Per Cgil e Silp Cgil è stata “un’occasione persa”, considerando che “non sono state presentate soluzioni concrete né risorse aggiuntive”. Anche perché il governo, di fatto, rinvia all’anno prossimo ogni possibilità di aumentare la spesa per le forze armate, con l’uscita dalla procedura d’infrazione.

La partita della Manovra non si sblocca neanche in Parlamento, con la discussione completamente ferma. Le votazioni degli emendamenti inizieranno sabato 13 dicembre, mentre domani è previsto l’arrivo delle proposte del governo e dei relatori. Ma, come sottolinea il deputato del Pd Toni Ricciardi, “siamo ormai a metà dicembre ed è inaccettabile che il Parlamento non sappia ancora su cosa stia realmente discutendo: mancano intere parti della Manovra, elementi essenziali che non consentono di valutarla nel merito”. Le commissioni restano paralizzate, con il Parlamento tagliato fuori da ogni decisione, prese in altre sedi. La maggioranza, insomma, è nel “caos totale”, come sottolinea la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita. Mentre Peppe De Cristofaro, capogruppo al Senato di Avs, parla di divisioni interne alla maggioranza che stanno bloccando i lavori, con la Manovra “ferma al palo in attesa che la maggioranza risolva i suoi problemi”.