Manovra, la tassa sulle banche spacca il governo: Tajani insorge invocando l’Unione Sovietica

La tassa sugli extraprofitti delle banche spacca il governo: Forza Italia non la voterà, per Tajani è un concetto "da Unione Sovietica".

Manovra, la tassa sulle banche spacca il governo: Tajani insorge invocando l’Unione Sovietica

Ogni volta che si vuole screditare una proposta, torna di moda l’Unione Sovietica. Se una proposta non piace, Antonio Tajani evoca l’Urss e lo “spauracchio” berlusconiano del comunismo. L’ha fatto sul salario minimo e ora torna a farlo sulla tassa sugli extraprofitti delle banche. Con la differenza che, in questo caso, rischia di aprire una frattura nella maggioranza di governo con la contrarietà di Forza Italia a una tassa strutturale sulle banche.

Forza Italia, assicura il partito in una nota, “non voterà né in Cdm né in Parlamento alcuna tassa sugli extraprofitti” delle banche. Il partito di Tajani sostiene che sia giusto cercare un accordo con gli istituti “per contribuire a finanziaria il Sistema sanitario, le imprese, gli aumenti dei salari e il taglio dell’Irpef”, ma non attraverso un contributo sugli extraprofitti.

Tajani invoca l’Urss e apre la frattura nel governo sulle banche

Forza Italia ribadisce di essere contraria a ogni “imposizione autoritaria che spaventi i mercati, gli investitori italiani e stranieri, creando un grave danno economico all’Italia”. Sul tema è probabile un vertice di maggioranza in serata, con l’obiettivo di sciogliere gli ultimi nodi della Manovra, che dovrebbe arrivare domani in Cdm (ma un rinvio a lunedì non è escluso).

Sul tema del contributo delle banche è tornato anche Tajani: “Giorgetti mi ha assicurato durante l’ultima riunione del Consiglio dei ministri che non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti, che è un concetto un po’ da Unione Sovietica”.

Il vicepresidente del Consiglio prosegue: “Non credo che si debba intervenire con misure impositive, si deve invece avere un colloquio serrato. Sono in corso colloqui con il mondo bancario, il mondo assicurativo, perché possano dare un contributo alla Manovra, cosa che è giusta. Ma un conto è fare una scelta condivisa, un conto è mettere una tassa che rischia di spaventare”.