Manovra, minoranza dem di nuovo in trincea. Riparte la sfida al premier a colpi di emendamenti

Dalla Riforma del Senato alla Manovra, la musica non cambia. E allora, dopo le fuoriuscite di Corradino Mineo & company, la minoranza del Partito Democratico, critico sulla Legge di Stabilità concepita dal Governo di Matteo Renzi, è pronto a presentare i suoi emendamenti. Dall’abolizione della Tasi fino al tetto del contante a tremila euro. Sono alcuni degli emendamenti, in totale una decina, proposti dalla minoranza Pd alla legge di stabilità. Il primo emendamento, si legge nel documento redatto, è finalizzato a “finanziare i nuovi Livelli essenziali di assistenza e permettere a tutti i cittadini l’accesso ai farmaci”. Il secondo, invece, mira a utilizzare le risorse per mettere a punto un piano sistematico di intervento a difesa del suolo contro il dissesto idrogeologico. Il terzo, ancora, prevede di usare i fondi per implementare il finanziamento della lotta alla povertà e in particolare ad accelerare l’introduzione di uno strumento universale di contrasto della povertà.

LA BATTAGLIA – La minoranza propone poi di stralciare dalla stabilità le parti sull’innalzamento a 3000 euro del tetto ai pagamenti in contante. “Non condividiamo – ha affermato ieri la senatrice dem Cecilia Guerra nella presentazione della controproposta – l’innalzamento del tetto del contante. Non ci convincono le argomentazioni che vengono portate. Il problema grosso non è solo l’evasione fiscale ma anche il riciclaggio. Noi siamo molto allarmati anche in termini di messaggio al Paese: tornare indietro su questo sarebbe irresponsabile”. Ma non basta. Le proposta mirano anche in parte a recuperare gli oltre 120 miliardi di evasione fiscale, di cui più di 40 dall’Iva, adottando “almeno la trasmissione in forma telematica all’Agenzia delle entrate dei dati d’interesse”. Con il recupero di fondi dall’evasione fiscale, poi, si finanzieranno investimenti su strade ed edilizia scolastica. Altre proposte di modifica riguardano le risorse per il Mezzogiorno, confermando il tetto di 8.060 euro per la decontribuzione sui lavoratori a tempo indeterminato. A favore dell’edilizia andrebbe poi l’ipotesi di diminuire il peso della tassazione sulle transazioni che riguardano il mercato immobiliare.