Manutenzione immobili di Stato

di Stefano Sansonetti

Finora sono state praticamente padrone del mercato. E chissà cosa accadrà se, tra qualche mese, dovessero riuscire a mettere le mani su un maxi-appalto appena predisposto dal ministero del Tesoro. In ballo c’è una cifra che può arrivare a valere 2,7 miliardi di euro, risorse rigorosamente pubbliche che potrebbero essere spese per la manutenzione degli immobili della pubblica amministrazione. Inutile girarci intorno. Le fette più consistenti di questa torta, nelle precedenti edizioni della commessa, sono andate alle “coop rosse”, ovvero alle cooperative aderenti a quella Legacoop che fino a qualche mese fa era presieduta da Giuliano Poletti, attuale ministro del lavoro del governo guidato da Matteo Renzi. Con rischi piuttosto evidenti di conflitto d’interessi. Sta di fatto che qualche giorno fa la Consip, la centrale acquisti del ministero dell’economia oggi retto da Pier Carlo Padoan, ha messo nero su bianco un bando di gara che prevede “un massimale di fornitura” di 2,69 miliardi di euro. L’oggetto dell’appalto, diviso in 18 lotti geografici, è il cosiddetto facility management, un complesso di servizi relativi agli immobili della pubblica amministrazione (università ed enti di ricerca compresi) che vanno dalla manutenzione alla pulizia, dalla reception al facchinaggio.

I documenti
Tecnicamente, come si evince dai documenti della Consip, si tratta di una convenzione della durata complessiva di 36 mesi all’interno della quale si inseriranno contratti di fornitura di 4/6 anni. Naturalmente per la società pubblica, guidata dall’a.d. Domenico Casalino, il tutto comporterà consistenti risparmi: “La convenzione mette a disposizione delle Pa servizi di facility management per un valore medio annuo di circa 330 milioni di euro che corrisponde circa all’11,5% della spesa annua della Pa pari a 2,8 miliardi di euro. L’iniziativa pertanto contribuirà in maniera determinante agli obiettivi del programma di razionalizzazione della spesa pubblica”. Del resto il risparmio nelle forniture è il “core business” di Consip. Di sicuro l’attuale edizione della commessa costa molto di più della precedente, aggiudicata nel maggio del 2012. In quel caso, infatti, il valore massimo dell’appalto era stato fissato in 1,24 miliardi di euro. Anche se la spiegazione è da rintracciare nella durata della convenzione, all’epoca fissata in 18 mesi. Rimane il fatto che, edizione dopo edizione, quello del facility management rimane uno degli appalti di Stato più ricchi e ambiti in assoluto. Con un drappello di società ampiamente abituate a spartirsi la torta.

I precedenti vincitori
Basta andarsi a ripescare i vincitori della maxi-gara assegnata nel 2012. Ebbene, ben 4 degli allora 12 lotti geografici, per un controvalore di 284 milioni di euro, sono andati a raggruppamenti di imprese in cui spiccano coop rosse. Nel lotto Emilia Romagna e Liguria c’era la Coopservice di Reggio Emilia (valore massimo 91,5 milioni). Il lotto Toscana e Umbria è andato al colosso Manutencoop della zona di Bologna (70,5 milioni). A un’altra coop rossa di Bologna, la Cns coop, è finito il lotto Sardegna e Lazio (52 milioni). Ancora una cooperativa rossa, la Copma di Ferrara, ha vinto il lotto Abruzzo e Marche (70 milioni). Sempre in quella edizione non sono mancate all’appello le “cooperative bianche”, quelle aderenti alla Confcooperative. Il lotto Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia è stato vinto da un raggruppamento all’interno del quale ci sono due di queste coop, ovvero Cncp e Colser (con loro, per un valore massimo di 70 milioni, c’era anche Cofely, che appartiene ai francesi di Gaz de France-Suez). Piatto ricco anche per la Romeo Gestioni, la società che fa capo all’imprenditore Alfredo Romeo, in passato coinvolto in tutta una serie di vicissitudini giudiziarie. Nel 2012 il suo gruppo si è aggiudicato 4 lotti per un valore massimo di 353 milioni di euro. Di sicuro ciascuna di queste società si ripresenterà all’assalto della nuova maxi-commessa. La cui posta in palio, stavolta, può addirittura arrivare a 2,7 miliardi di euro.

Twitter: @SSansonetti